L'INFALLIBILITA'  DELLA  CHIESA 

 

                                  Introduzione

 

E' questo un problema fondamentale che come dichiarato in precedenza avevo in mente di affrontare, tale problema sarà esaminato partendo dalla enciclica Humanae Vitae poichè connessa con questioni relative al matrimonio canonico.

 

 

                  PARTE  PRIMA

 

                         1° sezione

 

La predetta enciclica ribadì quanto affermato dal Sommo Pontefice Pio XI con la enciclica Casti Connubi, un documento molto avanzato che pur ribadendo elementi caratterizzanti del rapporto uomo-donna nel matrimonio canonico, forse in quei tempi poco considerati,  non fù estremamente tradizionalista. Basti pensare al richiamo circa il dovere della educazione della prole anche per il padre ed il punto 27 della enciclica, dove anche se con un linguaggio oggi molto superato si afferma la possibilità della emancipazione della donna qualora non vengano trascurati i doveri familiari.

Tale documento presentò riguardo l'uso degli anticoncezionali l'eticità del rapporto sessuale sempre nel matrimonio ma anche nei periodi infecondi se non si voleva procreare, negando valore alla dottrina agostiniana - usualmente insegnata - che i rapporti sessuali dovessero avvenire  nel coniugio  e  solo nei periodi fecondi, il Pontefice in tal modo legittimò il piacere sessuale nel matrimonio, naturalmente se connesso ad una dimensione affettiva

 

Nel 1968, l'anno della H.V. gran parte del laicato e dell'episcopato attendeva una ulteriore modifica della dottrina così da considerare sempre etico l'uso degli anticoncezionali.

L'enciclica che si appellava ad una legge naturale divina valutabile dal Supremo Magistero Ecclesiastico fu immediatamente criticata da almeno  l'80% dei vescovi impedendo così l'esistenza di una dottrina del collegio episcopale con il papa di natura infallibile ed  anche da molta  parte del resto della Chiesa.   

 

Prima di affrontare in modo definito la questione della infallibilità delle dottrine cattoliche, ritengo utile  descrivere in modo succinto le ragioni che generarono la speranza  di una modifica della predetta dottrina.

Questa aspettativa era stata espressa anche durante il Concilio Vaticano II recentemente concluso e si era diffusa pure nel laicato. Eppure il principio affermato con la Casti Connubi non fu al tempo della sua emanazione criticato, allora cosa era cambiato? Quali teologie si contrapponevano? Ed  appunto perchè?

 

Ciò avvenne a causa di un cambiamento sociologico, i tempi che si vivono infatti condizionano moltissimo le teologie che si vivono.

Descriverò quindi attraverso filmati d'epoca a volte brevemente commentati, l'evoluzione della società dall'epoca di Pio XI al concilio e post concilio al fine di comprendere problematiche teologiche che si affrontarono e che sono attuali anche oggi (anno 2020).

 

Di seguito presento vari video alcuni di origine Americana ed  altri  concernenti la società italiana, anche se alcuni sono del periodo fascista, tutti vogliono rappresentare  solo  l'evoluzione  della  società industriale.

 

 

 

 

                         2° sezione

 

La società industriale si evolveva con grande rapidità ed assunse grande importanza lo sviluppo della tecnologia nucleare e quella dei calcolatori eletronici, chiaramente quelli dell'epoca sono enormemente superati ma in quel periodo erano strordinariamente avanzati.

Questi progressi facevano ben sperare in una vita molto migliore rispetto a quella precedente.

 

I progressi che la scienza e la tecnica manifestavano rendevano più inaccettabili problematiche ambientali che un tempo potevano essere attribuite solo ad una tragica fatalità.

Un'altro settore della scienza che progrediva rapidamente con enormi benefici era quello della medicina.

Durante  tutto questo sviluppo la posizione della donna cambiava.

 

 

                                 3° sezione

 

 Chiaramente lo strumento televisivo fino dalle sue origini ebbe grande espansione ......

 

Le scienze venivano allora molto divulgate attraverso questo strumento ed in Italia ebbe una certa importanza il servizio metereologico ed un giornalista, il signor Piero Angela.

La Chiesa cattolica come faceva il protestantesimo americano non aveva tardato ad utilizzare questo strumento ai fini di evangelizzazione, interessati sono i seguenti video anche se in alcuni aspetti comunicativi e informativi potrebbero essere superati.........

La Chiesa cattolica  da tempo era stata  sensibile agli sviluppi tecnologici dei mezzi di comunicazione.

Su you tube si possono trovare altri filmati di Sommi Pontefici.

 

Era chiaro però che l'annuncio della fede cattolica doveva presentarsi in modo nuovo, essendo nuovi gli uomini ed i tempi nonostante un perenne fondamento, da cui sorse l'idea di un nuovo concilio....

Importantissima  fu  la  dichiarazione  sulla  libertà religiosa.

 

Tale libertà come è noto fu intesa in vario modo attraverso la storia anche da parte protestante ed anglicana ma la Chiesa considerando la nuova e permanente condizione dell'umanita ritenne di fare una proposta estremamente forte.

 

A me piace esporre tale proposito attraverso due filmati tratti da un film di fantascienza, i marziani attaccano la terra e si trovano di fronte il Presidente degli Stati Uniti di America il quale con un discorso cerca la pace.....

 

 

                                     4° sezione

 

Il cambiamento antropologico fu notevole, una società contadina con tecniche antiquate  caratterizzata dalla oralità, si apprestava a diventare una società tecnologica caratterizzata dalla scrittura con ovviamente una oralità.

Ciò provocava confusione con vari equivoci generazionali e religiosi, basti pensare alla critica che saltuariamente alcuni componenti delle  nuove generazioni facevano al modo di recitare il rosario. La sua recitazione avveniva ad incredibile velocità e questo a volte veniva scambiato come un atto superficiale, in realtà era un modo conforme ad una società essenzialmente orale in cui le parole scritte erano tutte attaccate a differenza di una società industriale in cui i testi avevano le parole staccate le une dalle altre, al riguardo ci sono studi specifici in tal senso.

Particolare fu la riflessione sul  problema dell'uomo che  si ripresentò con connotati simili a quelli del periodo sofistico dell'antica grecia, per esempio, come utilizzare la parola avendo a disposizione nuove tecniche di comunicazione?

Utilizzando anche nuovi concetti, ma quelli vecchi dovevano essere tutti eliminati? Il problema dell'uomo fu espresso a livello popolare da un film dal titolo "Il pianeta delle scimmie".

Astronauti lasciano la terra e poi ci ritornano ma per un incidente credono di trovarsi in un altro pianeta dominato da scimmie che possono parlare, gli uomini ci sono ma non parlano, in realtà appunto il pianeta è la terra, ma del futuro, dopo una guerra nucleare....

 

 

Dunque l'avvento del pianeta delle scimmie sarebbe causato dalla perdita delle libertà, la metafora è chiara, ma quali libertà? Cosa vuol dire essere umani o animali? Cosa del mondo animale si può imitare o respingere?

Un interessante problema è stato il modo di considerare i delfini, animali abbastanza umani? Infatti alcuni stati come l'India, l'Ungheria ed il Cile hanno finito per considerarlo  persona non umana!!

 

Un'altro problema che si affrontava a livello di grande pubblico era quello dell'esistenza di DIO e cui realtà si facevano molte obbiezioni.

Al riguardo propongo un video di questi tempi ma che esprime concretamente le critiche alla sua esistenza durante i primi decenni del postconcilio...

Il cambiamento sociologico fece pensare a molti quello che tempo addietro nei modi più vari era stato affermato, ovvero l'origine mitica dei vangeli.

L'idea di un carattere mitico delle sacre scritture fu studiata ed a volte accettata riguardo l'antico testamento, al racconto di un peccato originale causato da un frutto su un albero, perlomeno nella cattolocità moderna, non si credette più tranne che nella creazione di una coppia originaria, fatto questo che ho messo in discussione in un link precedente. 

 

Tutto l'antico testamento fu sottoposto ad una critica forte e nel tempo pur osservando che aveva solidissime basi storiche, vari suoi aspetti come l'interpretazione letterale dell'esodo mosaico ed altre caratteristiche vennero sconfessate.

 

Inoltre il Dio degli eserciti e vendicatore non risultava così feroce e quindi  pareva  molto più affine al Dio neotestamentario, ma attenzione, pensando all'episodio degli atti degli apostoli in cui due coniugi vennero in sostanza folgorati, per le due prospettive divine il discorso è almeno in parte reciproco.

 

Circa il nuovo testamento l'idea di una sua demitizzazione è un limite invalicabile, grazie anche  ad una frase del CREDO: "Patì sotto Ponzio Pilato".

 

Anche la demonologia ebbe profondi cambiamenti risentendo in modo fortissimo dello sviluppo scientifico in ogni campo, essa nel corso dei secoli non era rimasta immutata ma aveva subito una involuzione  in epoca rinascimentale per poi migliorare dall'illuminismo in poi.  Fu solo nel XX secolo e molto rapidamente che abbandonò idee fortemente arcaiche. Un fatto curioso è che  in epoca postconcilare andarono di moda film horror riguardanti satana e l'anticristo, si manifestò inoltre un certo culto satanico con musiche che forse esaltavono il diavolo. Da parte di correnti ereticali  l'esistenza del demonio  e del purgatorio  fu negata, la Congregazione per la Fede dovette intervenire con un documento che si può trovare sul sito web dello Stato Vaticano, negare il demonio vuol dire negare gli angeli e quindi l'incarnazione di Cristo.

 

La Chiesa suggerì (in precedenza era stato in qualche modo già fatto, ma come osservò PIO XII in modo scorretto) un ritorno allo studio dei padri della Chiesa, per  evitare usando una metafora di perdere la bussola, l'idea funziona poichè attraverso il suo studio si possono trovare risposte a vari quesiti affrontati anche a quei tempi, come il problema dei fratelli di Gesu  e delle contraddizioni dei vangeli chiarissime pure all'epoca patristica. Circa le diverse genealogie di Gesù esposte nei vangeli, in epoca patristica la loro differenza é stata vista come la descrizione di due percorsi diversi, uno strettamente legale e l'altro secondo natura.  Interessante è anche il catechismo del Concilio di Trento dove si trova una risposta sensata al problema della data dell'ultima cena di Gesu.

 

Ricerche varie  dimostravano anche come i vangeli scritti in greco avevano una struttura mentale semita anche se era ed è discusso il tipo di lingua semita.

 

 

Purtroppo le predette soluzioni non ebbero una diffusione molto forte con il conseguente abbandono da parte di molti della fede cattolica magari a volte diventando a loro modo protestanti.

 

Ciò avveniva e come rilevato in un precedente link pare che anche oggi avvenga  spesso in sudamerica anche se può capitare che una persona protestante divenga cattolica, si veda il seguente video....

La fede cattolica e non solo venne però ulteriomente criticata, per capire la modalità è sufficiente vedere un serie di critiche attuali ma che in sostanza si realizzavano pure in quei tempi.....

Altri si ponevano il problema della esistenza degli spiriti, aveva senso credere negli angeli? Forse erano loro che muovevano le macchine? Ovviamente no, anche la morale sessuale venne messa in discussione, la verginità trà fidanzati aveva senso? Ed anche se si fossero lasciati, avrebbe avuto importanza? La verginità della madonna IN PARTU era problema più di pertinenza di un teologo oppure, meglio, di un ginecologo? La Casti Connubi non poteva quindi essere tranquillamente superata ed anche abbandonata almeno per certi aspetti? In fondo non aveva  senso -nella sua globalità- solo in un ambiente ormai superato o in via di superamento? Circa l'ambiente in riferimento sono  utili  i seguenti  video....

 

Le situazioni familiari descritte nei video, durante gli anni del postconcilio erano in fase di un conflittuale cambiamento.

 

 

 

 

                             5° sezione

 

 Per cercare di  capire ulteriormente i problemi religiosi di quei tempi, potrebbero essere di iniziale aiuto alcune scene di un film dell'epoca in cui un prete di campagna difende la fede ed un celibato sincero da varie contestazioni.....

 

 

Ma un mutamento dottrinale era atteso, la gran parte dell'episcopato e della chiesa discente era pronta per questo passo e forse lo aveva già fatto, l'enciclica di Paolo VI fu quindi un fulmine a ciel sereno.

 

IL problema era che il Papa riconfermò la bontà della distinzione tra i metodi naturali ed artificiali ma sostanzialmente solo appellandosi  alla sua coscienza che certo era quella di un PAPA, ma senza oggettivarne le ragioni, anzi considerandone la carenza invitava i teologi a trovarne. Questo fu tentato, forse a volte non erano insensate ma in molti casi sembravano  carenti.

 

L'obbiezione che si faceva alla dottrina Pontificia è alla fin dei conti quella che esporrò con una analogia:

Il Papa dice che il Creatore ha stabilito nella femmina umana  periodi fecondi ed infecondi, partendo da ciò si devono usare solo quelli infecondi se si vuole avere un rapporto sessuale senza figli e non anche quelli fertili usando magari un preservativo.

 

PERO' si obbietta:

Il Creatore ha anche stabilito le stagioni e in inverno le fragole non si possono coltivare se non usando una serra; in concreto, quale sarebbe la differenza tra una serra per il predetto fine ed un metodo anticoncezionale non abortivo usato nel legittimo matrimonio durante i periodi fertli?

 

Allora si pone il problema della forza vincolante e quindi di verità delle dichiarazioni pontificie, il problema della infallibilità del Papa e della Chiesa viene ad assumere un forza notevole ed è questo problema che in modo più definito ed articolato sarà esposto in una prossima parte per poi riferisi ancora alla Humanae Vitae con alcuni spunti di riflessione.

 

Sarà un lavoro un pò lungo ed elaborato.

 

 

 

 

 

 

 

                               PARTE  SECONDA

                    

 

                                1° Sezione    

 

Prima di iniziare a svolgere le riflessioni sui poteri Pontifici, ritengo ancora opportuno descrivere in modo sintetico le problematiche di quei tempi relativamente al rapporto etico/pratico tra uomo-natura-tecnica.

 

Un problema nuovo era quello di una gestione diversa dei rischi, questo c'era sempre stato, basti pensare ai rischi economici, di illeciti, di naufragi ed altro, ma ora ad esempio si poneva la loro gestione riguardo a nuovi problemi tecnologici e da parte di molta gente; si vedano i due seguenti filmati....

 

 

Problemi che  erano  percepiti  strani e di difficile soluzione.

La consapevolezza generale del rischio in quanto tale, assumeva connotazioni impensabili; un'altro problema fu quello della protezione della salute causata da probllematiche ambientali....

Dunque era necessario difendersi da problemi un tempo assurdi ma che erano diventati quotidiani.

Il dominio sulla natura assumeva anche ulteriori aspetti ma positivi e ciò grazie alla conoscenza dell'atomo con particolare riguardo agli isotopi radioattivi (il problema di una guerra nucleare,  degli incidenti delle centrali nucleari, delle scorie radioative e della prevenzione delle epidemie non verrà affrontato - almeno in modo generale - poichè lo ritengo eccessivo).

Si guardi in tal senso i seguenti tre filmati....

 

Quindi l'interazione  trà l'uomo e la natura assumava connotazioni nuove, L'idea di dominare la natura era dalla Chiesa accettata e promossa:"83. Nella Genesi si ricorda come Dio abbia rivolto ai primi esseri umani due comandi: quello di trasmettere la vita: "Crescete e moltiplicatevi" (Gen 1,28) e quello di dominare la natura: "Riempite la terra e assoggettatela": (Ivi) comandi che si integrano a vicenda. Certo il comando divino di dominare la natura non è a scopi distruttivi; è invece a servizio della vita", (mater et magistra)  e quindi ci si chiedeva se questo non dovesse anche coinvolgere la sessualità umana, l'invenzione della pillola consentiva di bloccare  temporeanamente la fertilità femminile, perchè non doveva essere usata?

I tempi erano cambiati ed in fondo anche la Chiesa con l'enciclica mater et magistra lo aveva abbastanza manifestato:"  34. La situazione, già mutata all’epoca della commemorazione fatta da Pio XII, ha subito in questo ventennio profonde innovazioni, sia all’interno delle singole comunità politiche sia nei loro vicendevoli rapporti.  35. In campo scientifico-tecnico-economico: la scoperta dell’energia nucleare, le sue prime applicazioni a scopi bellici, la successiva crescente sua utilizzazione ad usi civili; le possibilità sconfinate aperte dalla chimica nelle produzioni sintetiche; l’estendersi dell’automatizzazione e dell’automazione nel settore industriale e in quello dei servizi; la modernizzazione del settore agricolo; la quasi scomparsa delle distanze nelle comunicazioni per effetto soprattutto della radio e della televisione; l’accresciuta rapidità nei trasporti; l’iniziata conquista degli spazi interplanetari.

 

 

 

 

                                     2° Sezione

Il grande pubblico aveva bisogno di una consapevolezza nuova delle leggi naturali ed in italia  la televisione italiana cercò di risolvere questo problema....

Una cultura umanistica e tecnico-scientifica sempre più diffusa metteva in discussione l'autorità della Chiesa, molta gente che in passato chiedeva consigli ai preti  non lo faceva più ritenendo obsoleta questa pratica e ciò coinvolgeva anche la credibilità del Magistero Pontificio che veniva percepito lontano, però non in riferimento alla sua dottrina sociale di natura economico-politica.

 

Perchè quindi l'enciclica "Humanae Vitae"? Non si capiva, eppure il  Papa aveva approvato gli sviluppi della scienza ed esaltato con enfasi la conquista della luna, attraverso un linguaggio in quel tempo sicuramente adeguato....

(Circa l'allunaggio è stata contestata la sua veridicità in base a foto che mostrano le ombre del LEM e degli astronauti in modo sbagliato, infatti vedendo le foto immediatamente diffuse dopo quell'ipotetico momento ho constatato che le ombre sono corrette.)

 

Comunque la Chiesa Cattolica Romana aveva recepito varie istanze del mondo moderno ed aveva con il Concilio mutato dottrina circa la convenienza o l'obbligo di avere molti figli, la casti connubi forse inconsapevolmente aveva posto le basi di questa possibilità affermando l'obbligo di ambo i genitori di educare i figli con una attenzione più intensa che nel passato. Certo le famiglie numerose rimanevano gradite ma non obbligatorie, l'humanae vitae si allineava a questa dottrina. Perchè non andare oltre?

 

I cambiamenti del mondo moderno avevano portato problemi di comunicazione e nuovi concetti superando a volte quelli passati, come valutare quali cambiamenti affrontare anche in campo religioso? Per mostrare i cambiamenti di comunicazione ci sarebbero varie possibilità, preferisco utilizzare un curioso paragone atraverso due filmati riguardanti un complesso musicale, quello dei bee gees, si vedano i seguenti video...

 

 

Un filmato in pieno postconcilio, ma prima? Durante il Concilio -più o meno - i Bee Gees come cantavano?

Chiaramente il cambiamento era  notevole, molte persone anche catechisti erano state educate con metodolgie preconciliari e non sempre era chiaro cosa lasciare ed inserire di nuovo, ciò coinvolgeva anche la fede.

 

Le  possibilità che nuove tecniche scientifiche ed organizzative aprivano erano enormi (ciò poteva coinvolgere l'etica?), anche il problema della sovrappopolazione che influenzò le riflessioni della Chiesa, negli anni seguenti l'humanae vitae si dimostrò superabile (india e cina hanno un miliardo di persone), le possibilità tecnologiche e scientifiche  infatti furono sottostimate, si vedano a proposito i seguenti filmati....

 

 

     

                       COROLLARIO

 

  La storia dell'auto elettrica è molto variegata, auto elettriche esistevano anche verso la fine del 19° secolo ma in qualche modo  erano difettose.  Non saprei se non si diffusero  per motivi tecnologici, culturali ed anche politici.

Però  qualcosa sul piano tecnico doveva essere problematica, mi viene in mente che l'utilizzo di condensatori non elettrolitici avrebbe potuto risolvere alcuni problemi come quello dell'accumulo e conservazione dell'energia nell'auto.

I predetti apparecchi potrebbero risolvere il problema generale dell'accumulo  e  conservazione dell'energia??  Secondo me si.

 

   circa l'auto ad  energia solare, ci saranno stati problemi tecnici o estetici, ma oggi anno 2023, grazie a materiali come grafene o altri  sarebbe possibile realizzare cellule per energia solare che ricoprano  tutta l'auto e con un rivestimento che le nasconda per ragioni estetiche. Anche se non  coprissero tutto il fabbisogno energetico dell'automobile, potrebbero essere sempre una buona integrazione.

 

 

  

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                                    3° SEZIONE

 

Nel Concilio ci si pose il problema della comunicazione della fede e nel contempo varie regole  etiche furono criticate come quelle relative al digiuno. Sembra infatti che spesso la loro violazione venisse presentata come peccato mortale ma con il Concilio ci si rese conto che non aveva senso,  mi risulta però che il catechismo di PIO X non fosse così rigido, il digiuno consisteva nel mangiare un solo pasto al giorno ed alla sera era anche consentito uno spuntino, ci potevano anche essere delle eccezioni ma il giudizio era  affidato alla coscienza dei singoli individui, il fine settimana però non si poteva mangiare carne; era una dieta insensata? Non credo.

 

Circa la morale sessuale duante  il Concilio ci si rese conto che impedire con metodi non abortivi una possibile gravidanza dovuta a violenza sessuale era possibile, un concetto oggi evidente ma non all'epoca. Fu accettata anche l'idea di utilizzare preventivamente anticoncezionali sia per le donne in zone di guerra al fine di  evitare gravidanze frutto di violenze, sia da parte di mogli che in fondo subivano le attenzioni sessuali dei mariti ed a loro insaputa. In seguito dopo l'humanae vitae l'uso di preservativi nei rapporti gay e fuori il matrimonio doveva o poteva essere fatto perchè ciò non mutava il carattere negativo dell'atto e magari lo mitigava, ma ci vollero almeno dieci anni per arrivare a queste ultime conclusioni.

 

Importante fu il problema se fornire popolazioni africane di preservativi per controllare l'epidemia di AIDS, non saprei come è andata  a finire, secondo me visto che avere rapporti intimi in quelle  condizioni di contagio è insensato, in fondo  dotarle di preservativi è corretto come accettare l'opportunità degli  strumenti anticoncezionali da parte di chi ha rapporti sessuali non matrimoniali.

 

Dunque anche dopo l'H.V. si vide che l'uso di metodi anticoncezionali non abortivi era possibile ed  opportuno in circostanze un tempo ritenute non corrette.

C'era anche il ricordo della guerra, quanti compromessi in materia di legge, etica e spesso comportamenti sessuali, la rigidità affermata dalla casti connubi e la humanae vitae in materia di armonia trà mezzi morali ed un fine morale era stata da tempo scossa notevolmente. 

In genere si affermava circa il predetto problema che era meglio tollerare un male minore per impedirne uno più grande ma spesso in questi casi la tolleranza non è altro che una serie di atti di creazione  e  conservazione positiva  di un male minore. 

 

Per trovare una motivazione circa gli anticoncezionali - non mi stò riferendo al coitus interruptus che in effetti richiama molto atti autoerotici-  si afferma che il loro uso non è vero amore o donazione totale, purtoppo tali espressioni sono di difficile comprensione poichè non criticano compiutamente quella che nelle intenzioni coniugali  sarebbe solo una corretta gestione di rischi, magari utilizzandoli in periodi considerati infecondi considerando  la possibilità di aver sbagliato calcoli.

 

Anche affermare che oggettivamente l'atto coniugale realizzato con metodi anticoncezionali non abortivi, prescindendo dalle intenzioni dei coniugi non è conforme a legge di natura, non spiega la ragione per cui questa legge dovrebbe essere sempre rispettata.

Inoltre  le affermazioni  per cui gli anticoncezionali  sarebbero  espressione di egocentrismo - per cui si mancherebbe di amore totale - poichè non si accetterebbe la possibilità di una nuova nascita dovuta magari ad errore di calcolo, non solo in termini sintattici sono difficilmente intellegibili ma non spiegano la ragione per cui sempre i coniugi dovrebbero amarsi totalmente, non disse Gesù che si potrebbe andare in paradiso anche realizzando solo il 30 invece che il 100? 

 

Il  punto critico  come dichiarato alla fine della parte prima è il valore delle proposizioni Pontificie, la distinzione della loro fallibilità ed infallibilita, il vincolo a cui sono tenuti i fedeli in ambo i casi,  la infallibilità della Chiesa in generale ed ovviamente in riferimento ai seguenti principi esposti nella enciclica mater et magistra:

180. Dobbiamo proclamare solennemente che la vita umana va trasmessa attraverso la famiglia, fondata sul matrimonio uno e indissolubile, elevato, per i cristiani, alla dignità di sacramento. La trasmissione della vita umana è affidata dalla natura a un atto personale e cosciente e, come tale, soggetto alle sapientissime leggi di Dio: leggi inviolabili e immutabili che vanno riconosciute e osservate. Perciò non si possono usare mezzi e seguire metodi che possono essere leciti nella trasmissione della vita delle piante e degli animali.

181. La vita umana è sacra: fin dal suo affiorare impegna direttamente l’azione creatrice di Dio. Violando le sue leggi, si offende la sua divina maestà, si degrada se stessi e l’umanità e si svigorisce altresì la stessa comunità di cui si è membri.

 

Nella Chiesa Cattolica i fautori della humanae vitae ed i suoi oppositori sono d'accordo sui predetti valori e  magari su  tantissime casistiche, forse quasi tutte, ma appunto la questione è il valore dei vari pronunciamenti ecclesiatici   e  di questo si tratterà nella prossima parte.

 

 

 

 

 

                    CONSIDERAZIONI   INTEGRATIVE

 

Si potrebbe pensare che il divieto dell'uso di metodi anticoncezionali -  chimici  e  plastici sia per femmine che per maschi - sia solo Cattolico ma non è vero, infatti tempo addietro in Italia molte  ragazze non li utilizzarono infettandosi di AIDS. Questo fatto mi colpì perchè era  la manifestazione  di  una inesistente educazione sessuale in molte scuole - perlomeno laiche - anche intesa in senso solamente tecnico/igenico. Comunque circa tale epidemia su you tube ci sono molti filmati al riguardo.....

    

 

Da parte di molti fedeli cattolici a livello generale (anche se il Magistero Pontificio aveva già affrontato l'argomento), l'idea della necessità di una educazione sessuale fu ponderata almeno dieci anni prima del Concilio e quì accettata, di seguito un esempio postconciliare.......

 

 

Chiaramente una informazione sessuale che in fondo è necessaria per evitare gravidanze indesiderate e problemi sanitari, in un contesto cattolico si deve realizzare all'interno della relativa antropologia: Dichiarazione Conciliare "Gravissimus Educationis ".

 

 

 

 

 

 

 

 

                       PARTE   CONCLUSIVA    

 

 

         

                     INTRODUZIONE

 

  

 Il problema che si affronterà ora è quello della infallibilità della Chiesa nelle sue varie determinazioni, naturalmente in modo estremamente sintetico. La Chiesa ritiene e da sempre che il complesso del Popolo di Dio quando raggiunge un determinato convincimento su questioni di fede e morale non può sbagliarsi nel credere. E’ un principio che viene naturale dalla Sua origine divina. Ad esempio, la fede nell’angelo custode è in un solo angelo custode non in due, certo il primo potrebbe chiedere ed ottenere il sostegno di altri ma in primo luogo si crede in modo fermissimo ed immodificabile che ne esiste diciamo istituzionalmente solo uno. Vari fedeli pensano che esista pure un demone custode, si può credere ma non è vincolante. 

 

 Riguardo  le     apparizione     marian tutti  i     fedeli

 

ne  credono    almeno  una  ma  non  sono    vincolanti

 

( almeno fino ad ora, mi spighero meglio più avanti).

 

 Esistono quindi  vari   livelli   di    convincimenti   ad 

 

esempio, gli eventi narrati nell’antico testamento sono

 

stati  creduti  ed  in  modo  fermissimo  assolutamente

 

veri  per  secoli  ma  non  per  così  dire  con  il  sigillo

 

dell’infallibilità, eraovvio che fossero veri,  cos’altro?

 

 Però     anche   considerando    l’esegesi  moderna,   a

 

proposito dell’esistenza   storica  di Abramo, Mosè ed

 

Elia visto che  Gesù ne   parla in  modo estremamente

 

letterale, essi potrebbero essere personaggi  veramente

 

storici.

 

 

 

 

                              1°SEZIONE

 

 

 

La fede che    risulta    dalla   liturgia è assolutamente

 

irreformabile e vincolante per il precedente  principio

 

di infallibilità, esiste quindi un Magistero universale

 

dei    fedeli   infallibile  e   non infallibile  anche    se

 

quest’ultimo   può  essere creduto assolutamente vero,

 

vincolante  diciamo  di   fatto per ragioni teologiche e

 

pratiche più varie  ma   in fondo   riformabile. Sempre

 

per    il     predetto    magistero,     è    un       principio

 

infallibilmente creduto  da  sempre  che se i vescovi  di

 

tutto il  mondo   in   armonia  con  Roma -diocesani  e

 

non- con il Sommo Pontefice e mai senza, concordano

 

su una dottrina di fede  o morale   generale  necessaria

 

per la  salvezza  dichiarandone  la  sua  irreformabilità

   

non solo   per  una chiara veridicità ma  per un  sigillo

 

dell’infallibilità  da  loro  posto,   questa  è  vincolante

 

ed    immutabile,     fedeli   per   grazia    divina    non

 

potranno che aderirvi,    tale   pronunciamento  solenne

 

dell’Episcopato  può avvenire   in  vari   modi.   Esiste

 

quindi   un  Magistero   universale   dell’Episcopato

 

infallibile e non infallibile.  Nel    Nuovo   Testamento

 

Gesù    dice   che   ci   sono   verità   che    non    sono

 

comprensibili al momento ma che in futuro  lo  Spirito

 

Santo le  rivelerà ed é questo un fatto importantissimo

 

che  giustifica   la   formulazione    di   nuovi     dogmi

 

per    esempio   quello  della  Immacolata Concezione,

 

mai  creduto    se  non     forse    da   una    decina    di

 

persone per 1200 anni   ma  che   poi   grazie  a   Duns

 

Scoto si  iniziò a credere.

 

In    precedenza     si    riteneva    che    la     madonna

 

fosse stata santificata   solo   durante la sua gestazione

 

ma       tale     credenza        non     aveva        il      sigillo

 

della infallibilità. E’ chiaro che qualunque verità a cui

 

la Chiesa arriva non può contraddire le precedenti  ed

 

in qualche modo  è  implicitamente   contenuta in Lei,

 

forse anche esplicitamente ma  comprensible solo per

 

la forza della grazia. Una  questione   importante   è il

 

valore del   Nuovo Testamento   rispetto  ai cosiddetti

 

vangeli apocrifi.   Sono interessanti,   il loro contenuto

 

può essere diviso in tre  parti,   una fondamentalmente

 

uguale al Nuovo Testamento,   una   solo coerente con

 

esso ed un’altra   in  contradizione.   Si deve osservare

 

anche solamente  in   primissima   analisi   che  il loro

 

intento   è   descrittivo  e  non si presenta in fondo una

 

dottrina salvifica. La accettazione dei vangeli sinottici

 

con gli atti e le varie lettere fu quindi una scelta giusta

 

e     fondata     su      una        tradizione       forte      e

 

diffusa, grazie anche  a  considerazioni   realizzate  da

 

personaggi   di    epoca     apostolica     e      patristica,

 

esterne  alle  sacre scritture ma coerenti con esse.

 

Singolare fu l’accettazione del   libro  dell’Apocalisse,

 

questo è stato una forte novità nel  panorama ecclesiale

 

dell’epoca patristica    venne  accettato  con difficoltà

 

nella liturgia se   non   dopo  alcuni secoli, mi pare che

 

anche un  libro  dell’antico testamento venne accettato

 

pienamente  solo  in   epoca medievale.   Ovviamente è

 

chiaro   che   quanto   detto  comporta l’esistenza di un

 

Creatore,  la  realtà  storica  di  Cristo  e   in    sostanza

 

l’esistenza di una storia della salvezza.

 

 

 

 

 

 

                            2° SEZIONE

 

 

 

Circa il principio che la Sede Romana non  può essere

 

giudicata da nessuno, esso  è un   fatto  infallibilmente

 

definito dal magistero universale  dei   fedeli,  ma  nel

 

proprio cammino di fede ci si può chiedereIl Papa ha

 

le   prerogative  di   Pietro?  E  quelle  di   Pietro quali

 

erano?   Dall’analisi   del   Nuovo Testamento    risulta

 

chiaramente   che   gli   apostoli   avevano   una chiara

 

autonomia   da lui   ma  che egli ne era il capo, con lui

 

Paolo di Tarso  si confrontò e durante il primo concilio

 

sempre    Paolo    criticò    una    sua    posizione     ma

 

non   appellandosi   al concilio. In seguito   dopo il suo

 

martirio risulta che   la    chiesa  nei   secoli   patristici

 

considerò il Vescovo di Roma una guida voluta da Dio

 

e  non solo  per   una   sua superiore conoscenza  delle

 

verità    trasmesse    dagli   apostoli  e   conservate  per

 

tradizione. Alla fine  del primo   secolo nella chiesa di

 

Corinto   sorse   una grave controversia ed  i   litiganti

 

andarono dal  Papa   per   concluderla   non   da San

 

Giovanni apostolo    che    pare  fosse    ancora   vivo   

vivesse ad Efeso.

 

 

Nella   chiesa   patristica  fu    affrontato  il   problema

 

della   datazione   della  pasqua,    in   occidente  ed in

 

oriente non si celebrava  nello    stesso giorno,  il Papa

 

dichiarò   vincolante  l’uso occidentale   ma   le chiese

 

orientali si ribellarono, allora il papa le scomunico   in

 

toto    e  poi   queste si   sottomisero. A quei tempi   la

 

funzione   dei   papi   era   essenzialmente   quella   di

 

giudicante   riguardo   controversie,  le chiese avevano

 

una   grande  autonomia  ma il potere di Pietro nei Papi

 

era forte,   sarebbe  errato  pensare circa quel periodo

 

a  Pontefici  estremamente  pastorali e poco giuridici.

 

 

 

Nelle   discussioni   realizzate sia nel concilio di Efeso

 

del 431 D.C che in quello di Calcedonia del 451 D.C.

 

e nel Concilio   di Costantinopoli nel 680 fu  affermato

 

chiaramente che  nel Vescovo di Roma si mantenevano

 

le prerogative    di    Pietro, però   una    questione    da

 

considerare  è   il  valore che i concili hanno avuto nei

 

secoli.    I concili     avvenuti   in    epoca      patristica

 

riconosciuti dalla Chiesa sono sempre avvenuti con  il

 

consenso pontificio anche se la presenza personale del

 

Papa non si realizzava.  Mi  pare che  il   loro    valore

 

vincolante riguardo dogmi poteva    dipendere  da  una

 

successiva     accettazione     della     chiesa   nel    suo

 

complesso    poichè    la   comunicazione   delle    loro

 

decisioni non  era   immediata   ed   inoltre  bisognava

 

vedere se ai concili erano  presenti  tutti i vescovi  del

 

mondo di allora (sembra che  il  Concilio  di    Trento

 

ebbe problemi simili). Nella   Chiesa dop o lo scisma

 

con l’oriente     mi    sembra      che     ai        concili   

 

potevano      partecipare   anche   laici    di     grande

 

importanza e rapresentativi    del   complesso       del

 

corpus  dei  cattolici.

 

 Le decisioni conciliari   riguardavano    anche     beni

 

ecclesiastici   da  coordinare con beni laici  ed    anche

 

questioni di diritto matrimoniale, per  cui  il consenso

 

dei capi politici   dei  tempi    era   fondamentale.   Ad

 

esempio l’eresia catara non   fu  attaccata solo a causa

 

del clero ma anche   per  volontà del potere temporale

 

dell’epoca. In ogni caso  i  partecipanti dei concili che

 

sono    avvenuti  prima   dello  scisma   del 1054 D.C.

 

possono   essere considerati   un adeguato    campione

 

rappresentativo   dei  cattolici   dell’epoca. 

 

 

Il  principio   della   intangibilità   della sede pontificia

 

porta  ad accettare   il dogma   dichiarato dal   Concilio

 

Vaticano I   ma non in modo immediato e completo, ci

 

vuole una grazia divina.

 

La chiesa per  secoli    al   predetto   dogma    non ci ha

 

creduto  anche  se  ci ha pensato, in  fondo  la  dottrina

 

conciliarista  divenne   molto   diffusa,  per essa il Papa

 

esisteva    per  volere  di   Dio ma    la chiesa     poteva

 

rimuoverlo. Quindi  si  è  creduto  per  tanto tempo che

 

per volontà    divina   il   magistero    del  Papa potesse

 

comunicare verità di fede e morale   anche contingenti

 

ma  non   con   il sigillo della infallibilità, in  fondo    si

 

pensava   tranquillamente  che  se un  Pontefice  avesse

 

errato,  un  nuovo Papa  avrebbe  rettificato  l’errore.

 

 

 Concretamente   in    duemila     anni   di storia     un

 

convincimento  circa l’infallibilità ex catedra da parte

 

del  Papa  come  stabilito  dal Concilio Vaticano I    ha

 

sicuramente  raggiunto la  sua  pienezza  solo  nel 19°

 

secolo. Un    Papa  può  essere  eretico  ed   è   accaduto

 

certamente  una volta ma  nonostante questo  non  può

 

essere rimosso, un fatto difficile da accettare.

 

 

 

E se il Papa diventasse pazzo? In   duemila anni non è

 

mai accaduto.

 

 

 

 

                              3°SEZIONE

 

 

 

Dall’analisi della storia delle verità  di fede infallibile dei cattolici romani, risulta che perlomeno la gran parte si è manifestata con il sigillo della infallibilità innazitutto per una determinazione del magistero universale dei fedeli, affinata ed approfondita dal magistero episcopale in varie forme, il dogma della infallibilità pontificia come fu definito dal Concilio Vaticano I è una determinazione del Magistero  Universale dei Fedeli (Papa con i Vescovi ed il resto del Popolo di DIO, composto come è noto dal clero, da chi ha professato i voti evangelici e dai laici; attenzione, bisognerebbe valutare se i presbiteri fanno parte della chiesa docente, a me pare di no ma potrei sbagliare, poi, la Chiesa ha ordini cavallereschi ma non sono ordini religiosi)  elaborata ed organizzata dalla Suprema Conciliare autorità ecclesiale dell’epoca, anche la fede nell’assunzione di  Maria  non fa eccezioni pur essendo stata presentata in modo solenne da Pio XII. Come spiegherò in breve nel prossimo paragrafo la fede nell’infallibità pontificia enunciata dal penultimo Concilio a differenza di come credono  vari suoi critici non ha niente a che fare  con situazioni  descritte nel  seguente video  di  fantapolitica.......

 

 

 

 La distanza trà la situazione espressa nel video ed il  dogma del Concilio  Vaticano I è anche coerente con la concezione della fede espressa dal giuramento  antimodernistico di Pio X per cui :” ..la fede (….CATTOLICA) non è un cieco sentire della religione che erompe dalla profondità della subcoscienza, sotto la  pressione del cuore e dell’inflessione della volontà….ma un vero assenso dell’intelletto alla verità ricevuta dall’esterno...”


    Infatti può  sorprendere, ma   come  hanno   più  volte   esplicitato  vari  commentatori   del   Concilio  Vaticano I in pratica subito dopo la sua  conclusione, le dichiarazioni  ex catedra  del   Sommo Pontefice (che non sono le premesse alle stesse, magari contenute nei documenti dichiaratori) possono riferirsi solo ad una fede infallibilmente creduta nella Chiesa  antecedentemente  la Suprema dichiarazione pontificia, qualunque sia la sua fonte.  Il dogma stabilito dal Concilio Vaticano I per quanto  curioso, può considerarsi da  un  punto   di  vista  di logica formale come una verità tautologica ma che in fondo  è  coerente con la missione petrina  di  confermare nella  fede  i  fedeli,  in  quanto nel corso dei  tempi   ci   sono    verità   che   possono  non  essere  più credute come un tempo. La dichiarazione del Concilio  in  sostanza  fu  solo  di  natura disciplinare con importanti approfondimenti teologici di natura scritturistica. 


 Quindi ad esempio le dichiarazioni dei tribunali ecclesiastici di ogni  categoria non hanno valore infallibile poichè non fanno parte della fede  infallibimente definita della Chiesa, esse sono solo molto probabili, quelle  circa le cause matrimoniali anche riformabili però le decisioni riguardo le  cause dei santi no poichè non esiste una procedura al riguardo, allora quest’ultime sono irreformabili ma non  vincolanti per la propria salvezza (situazione  nota anche prima dell'ultimo Concilio).
  Una diffusa mancata coscienza di quanto detto  provocò  in passato quella  che durante le discussioni avvenute nel Concilio Vaticano II  fu  definita  come papolatria che in concreto ha causato una diversità sostanziale trà un magistero ecclesiale infallibile della fede......sbagliata, rispetto ad un Magistero ecclesiale  infallibile  della  storia  effettiva.

 

 Continuando queste riflessioni, quanti santi sono proclamati, ma in fondo chi  li conosce? Però ad esempio se la santità di San Francesco che è creduta  universalmente fosse accettata con il sigillo della infallibilità dal corpus dei  fedeli,  il Papa potrebbe con una spirituale efficacia dichiarare un dogma in  tal senso  se  in  seguito  ci  fossero  dubbi  al  riguardo. 

 

 Anche le apparizioni mariane potrebbero essere caratterizzate da una fede infallibile se il popolo di Dio lo sentisse ma al momento sono solo parte di una fede privata di tipo collettivo. E' interessante il fatto che nel 1957 PIO XII con l'enciclica "Le Pèlegrinage de Lourdes", presentò le apparizioni  diffuse  da  Bernadette  Soubirous

come credibili facendole così entrare nell'allora magistero ordnario non infalliible pontificio, però tale magistero nel tempo diciamo si disciolse, facendo rientrare anche questa apparizione nell'ambito di una fede privata di tipo colettivo e  senza l'ausilio di un'altra enciclica. 


 Circa il magistero ecclesiale ordinario riguardo la fede e la morale, un  ossequio di qualche tipo nei suoi confronti non si può escludere, da questo lo  Spirito Santo può parlare ma non si possono negare  errori compiuti dalla  seconda metà del 19° secolo in poi per esempio a proposito della  interpretazione delle sacre scritture, quindi che fare? La questione è stata  posta anche prima del Concilio Vaticano II  e  risolta suggerendo che  l’adesione era logica se  non  fossero stati creduti elementi così contrari da  essere eventualmente sottoposti alla autorità ecclesiastica nei modi  previsti dai tempi. Il Concilio Vaticano II ha un pò allargato questa visione invitando i fedeli ad esaminare i numerosi e variegati pronunciamenti Pontifici ed ecclesiali  valutandone  caso per caso la  loro  natura, (Lumen Gentium. 25).

 

 Si tenga anche presente che Il Sommo Pontefice  PIO X per una serie di ragioni, impose solo a che aveva ricevuto il sacramento dell'ordine, un giuramento di fedeltà ai dogmi della Chiesa  e  al suo Magistero non infallibile.

 

 Dunque un magistero non infallibile ordinario di qualunque tipo - riguardo però solo le questioni di fede e morale - in base al complesso delle verità  infallibilmente definite  non è concepibile come  ciò  che nel medioevo  la  filosofia  islamica   chiamava  “intelletto  universale”.

 

 

                                  COROLLARIO
Già da molto tempo si è discusso nella Chiesa se proclamare un nuovo  dogma, Maria corredentrice. Non saprei al momento lo stato della  discussione, la questione era se considerare o meno la madonna costantemente cooperatrice  alla azione redentiva del Divino Figlio e se ciò dovesse essere proclamato ex  catedra dal Sommo Pontefice.  Però mi pare che la fede cattolica ha da  sempre considerato maria come coperatrice alla redenzione e mediatrice  delle grazie del Figlio Divino, l’archeologia, l’esame di  vari  scritti  della età  patristica  ed  una semplice   osservazione  delle icone e 
delle pitture sacre medievali in cui si  vede la madonna tenere  sulle braccia e gambe Gesù Bambino  lo  dimostra  chiaramente. 

La predetta fede nella Chiesa è fortissima (Concilio di Nicea 325 P.C., BOLLA INNEFABILIS DEUS  del 1854, Enc. Ad Caeli Reginam, PIO XII e oltre)  un dogma pontificio in tal senso  per quanto valido mi sembrerebbe privo di qualche efficacia spirituale. 

 

Il termine corredentrice mi pare una esagerazione forse dovuta alla mancanza di una figura specificatamente femminile divina nella Trinità, però se si  pensa che nei vangeli  lo Spirito Santo  è  definito  con un articolo grammaticale  greco femminile e che l'espressione Trinità in latino ed in greco è di genere femminile,  forse il problema  può  essere  sorvolato.  

 

 

 

 

                        4°SEZIONE

 

Dopo tutte queste dissertazioni si può affrontare con  una certa consapevolezza il  problema  della   Humanae  Vitae, chiaramente  ricollegandomi alla parte prima di questo link sulla infallibilità.  Questa enciclica  è   un pronunziamento infallibile? Non  lo   è  in   quanto  ribadisce  una  dottrina precedente,    quindi   bisogna   valutare   la   fonte  della antecedente dottrina ed è l’enciclica Casti Connubi  di  cui ho già parlato in precedenza.


   Prima di questa enciclica la Chiesa sicuramente con un suo magistero ecclesiale generale ovvero attraverso il clero approvato ovviamente dai  vescovi e dal Papa, presentava la dottrina agostiniana che i rapporti matrimoniali dovessero essere compiuti solo per la procreazione anche se  durante il rapporto si provava piacere, non mi è chiaro se il piacere connesso fosse o meno considerato una conseguenza del peccato originale. 


 Agostino propose questa dottrina contestando la bontà della sessualità  nel  matrimonio fuori dai periodi fertili.
 Con la predetta enciclica venne rigettata la visione agostiniana e quindi del precedente magistero, ammettendo la bonta dei rapporti sessuali  matrimoniali anche se compiuti nei periodi infecondi e quindi del piacere sessuale coniugale.


 Ciò che mi chiedo è se il precedente magistero ecclesiale sia stato infallibilmente definito in qualche modo ed in qualche parte, l’impressione  che ho è che un magistero infallibile concernente la dottrina di cui sopra non sia mai esistito. Secondo me  sarebbe necessario  svolgere studi  profondi al  riguardo. 


 Per apprezzare la predetta visione si consideri per analogia  la dottrina che la Chiesa sostenne circa l’usura.
 Almeno dal 2° secolo D.C. la Chiesa affermò che il prestito ad interesse detto usura era peccato mortale.
 Dopo moltissimo tempo vennero costituite istituzioni pubbliche che lo consentivano ma  senza scopo di lucro, la dannazione eterna avrebbe colpito i prestatori per  lucro rimanendo salva la misericordia divina in caso di pentimento.  Questa dottrina era fermissima ed anche se fu contesata dal francescano Pietro Olivi con argomenti che oggi sembrebbero logici, rimase immutata e ciò in base ad una interpretazione del vangelo. Nel nuovo testamento Gesù invita a prestare senza interesse ma anche se si parla di un lecito interesse nella parabola del ricco epulone, il prestito ad interesse rimaneva considerato un gravissimo peccato mortale e non per ragioni contingenti ma perchè così voleva DIO.  Dal 1750 in poi, più o meno, le cose iniziarono a cambiare, in fondo il  prestito ad interesse ormai era praticato da molti laici, religiosi e religiose ed  anche clero, la dottrina decadde e anche se durante questa fase si contestò  l’esistenza di un dogma di fatto da sempre creduto fin dall’epoca pratistica,  ciò non servì a nulla ed il catechismo di Pio X finì per consentire un certo  interesse se non gravoso, confermato da Giovanni XIII con l'enciclica mater et Magistra. 

 

 Inoltre con l'enciclica ARCANUM del 1880, si era affermato per un principio creduto di diritto divino e presentato immutabile, l'obbligo di una certa subordinazione della moglie rispetto al marito riferendosi ad un convincimento religioso caratterizzato dal sigillo dell'infallibilità?

 


Si consideri che se fosse esistita una verita infallibilmente definita in qualsivoglia modo e parte circa la dottrina agostiniana sulle relazioni sessuali trà coniugi,  Pio XI  non avrebbe potuto criticarla, allora anche se non esiste motivo di dubitare che fin dal primo momento il messaggio della enciclica di PIO XI sia stato accolto  dalla totalità della  Chiesa docente e discente  con fede forte, ci si deve chiedere se ciò è avvenuto con il sigillo dell'infallibilità, forse l’episcopato che in gran parte criticò l'Humanae Vitae e che nel Concilio Vaticano II pensò ad un cambiamento della dottrina della Casti connubi non ne era a conoscenza?

 


 Tuttavia è un fatto di grandissima importanza che Polo VI non mutò l’enciclica di Pio XI e neanche i  Papi successivi, perchè? Nella storia della  Chiesa questo è una situazione anomala, poiché durante duemila anni di storia nel bene o nel male Papi, episcopato e il resto del popolo di DIO non sono stati in  disaccordo per così tanto tempo, eppure la coscienza pontificia resta inamovibile, si può quindi  ipotizzare che possa esserci una misteriosa ragione di origine divina che la vincoli, ma quale? Nei paragrafi seguenti  tenterò di  trovarne una.

 

 

 

                              5°SEZIONE

 

Per cercare di intravedere quali misteriose ragioni divine possano aver vincolato la  coscienza dei Papi da Pio XI in poi riguardo la questione dell’uso dei periodi  naturali nel matrimonio, si potrebbe come spunto di riflessione  partire da  lontano ovvero da quelle verità infallibilmente definite che in qualche modo  riguardano direttamente od indirettamente la sessualità umana.  Esse  esistono e sicuramente concernono dogmi mariani,  quello della sua Perenne  Verginità anche in partu, Gesù bambino ( che da adulto attraversò i  muri)  avrebbe attraversato l’imene  di  maria - non mi è chiaro però se il dogma  afferma che l’imene fu attraversato senza rompersi oppure se esso si aprì  per ricomporsi perfettamente – e  il dogma della  Immacolata Concezione. 

 Tra i dogmi mariani anche se non direttamente collegabile a problematiche  sessuali esiste anche quello della Assunzione  della madonna alla fine della sua vita  terrena senza specificare se prima o dopo la sua morte, al riguardo si può  vedere il seguente video……

 

 

 Si deve osservare che questo dogma pontificio parla specificatamente della partecipazione della madonna alla Gloria Celeste e non concretamente di un  suo trasferimento spazio-temporale in qualche  luogo siderale,  la dichiarazione pontificia quindi tenne conto delle conquiste   della  scienza  moderna.

 Il magistero non infallibile e peculiari manifestazioni  di  quello infallibile spesso dipendono dalla visione della natura, basti considerare il mutamento circa la collocazione del'inferno e la evoluzione della  demonologia.


   Tutti i dogmi mariani però hanno un elemento in comune, maria è la nuova eva  ed in lei sono presenti con i dovuti adattamenti post peccato originale  caratteristiche fisico-spirituali della donna prima del predetto peccato, a tal  proposito sono state  affermate varie idee  coerenti con quanto detto ma non costituiscono un pensiero  dogmatizzato. 

 

 

 


                CONSIDERAZIONI INTEGRATIVE

 

 Si pensi adesso alla donna prima del  peccato originale e ai suoi rapporti  sessuali, se prima del peccato originale l’umanità oltre a non provare dolore  fisico  non poteva  subire lesioni  o queste  senza dolore e conseguenze  negative si rimarginavano, allora si può ritenere che dopo ogni rapporto  sessuale e parto il suo  imene si rimarginava. 

 

 Questo è un fatto importantissimo che  può rendere meno problematica  la  fede nella verginità della madonna in partu - affermata in qualche modo nel rosario e con il natale - perlomeno nei cattolici che  vivono in una cultura  moderna.


 C’è da chiedersi quale era la funzione dell’imene nel piano divino almeno prima del peccato di origine, non saprei...... Comunque  la verginità in partu della madonna dovrebbe essere valutata e presentata considerando che essa  trascende la condizione dell'umanità di  sesso femminile perlomeno dopo il peccato di origine.

 

 Interessante è osservare che come rilevato già da numerosi secoli secondo il sensum fidei del complesso dei fedeli, se maria non fosse stata vergine in partu lo sarebbe diventata dopo la sua assunzione, ma quale senso aveva concederle tale verginità e poi non assumerla? E  poi si deve considerare che un conto è la  madonna  mediatrice  solo in anima, un altro come persona completa (in anima e corpo), non è la stessa cosa.

 

 

 

 

                                 6°SEZIONE

 

 Riguardo la condizione umana ANTE CULPA, l’umanità che prima del peccato realizzava o avrebbe potuto realizzare rapporti sessuali a fini  procreativi o meno, nel tempo si sarebbe resa conto dell’esistenza  di periodi  fecondi e poi priva come era di una forte cultura tecnica,  sicuramente  avrebbe usato anche i periodi infecondi e se avesse fatto male i conti questo  in fondo non avrebbe comportato alcun problema irrisolvibile.
 Passando i secoli  le sue capacità tecniche si sarebbero evolute e avrebbe capito come tramite specifiche  tecniche  anticoncezionali si avrebbe potuto  egualmente avere rapporti sessuali, quale decisione avrebbe preso?   Secondo me tutto sarebbe continuato come prima,  dopo almeno centomila  anni  di evoluzione culturale quale motivo ci sarebbe stato per cambiare una  metodologia più  che  consolidata  e  niente  affatto  problematica?


 Però, perché il Creatore avrebbe stabilito periodi fecondi ed infecondi nella creatura umana anche caratterizzandola a differenza del mondo animale da  una tensione sessuale costante? Ecco la prospettiva personalista, i rapporti  sessuali nell’ambito umano - comprensivi del relativo piacere ma sempre in un contesto affettivo - avrebbero avuto ed  hanno  anche  un  significato unitivo  in qualche modo divino prescindendo dalla procreazione, diversamente dalla condizione animale, inoltre il rispetto dei predetti periodi manifesterebbe che solo Dio è il padrone della vita (Magistero Pontificio).  Questo  sarebbe stato sicuramente capito  dalla umanità   ANTE  CULPA.


 La vocazione a realizzare tali concezioni  nel  matrimonio  attraverso  il definito ed esclusivo uso dei periodi infecondi probabilmente non è stata eliminata dal peccato originale  in quanto chi riesce ad adempire  all’etica che Paolo VI confermò, chiaramente non commette peccato mortale,  ed allora?

  
 L’etica che la Chiesa ha tentato di utilizzare in passato per giustificare l’Humanae Vitae non è mai stata molto persuasiva oltre a  causa della sua complicata applicabilità in un mondo moderno, anche per un problema di logica dimostrativa come riconosciuto da Paolo VI con la Sua enciclica,  quanto  detto in precedenza però mi sembra almeno una giustificazione pienamente  comprensibile  delle  predette  dichiarazioni Pontificie.


 Però si devono  puntualizzare due problemi, da una parte come suggerito in  precedenza ci si deve chiedere  se  effettivamente  è  mai esistito un  magistero infallibile universale dei  fedeli o dell’Episcopato circa  l’etica  delle  encicliche e poi  nonostante il fatto per cui la vocazione che Dio ha  dato all’umanita di essere in un certo modo e con certi strumenti  probabilmente  non è mutata, la specie umana vive attualmente dopo il  peccato originale  e  quindi l’applicabilità delle metodologie che il Creatore  ha dato ad essa prima del peccato supremo non è più sempre adeguata, basti  pensare all’esistenza del diritto penale che è una invenzione successiva  all’epoca del predetto peccato durante la quale ci poteva anche essere un diritto costituzionale, civile ed anche delle assicurazioni per danni colposi, un diritto sportivo con  sanzioni per relativi falli, una polizia urbana per  regolare il traffico, pompieri  per spengere il fuoco  ma  non un diritto penale ed il testamento.

 

 Dunque anche se la disposizione normativa dell’Humanae Vitae non è detto  che possa mutare, come si può non considerare la specifica contingenza della  vita umana POST CULPA


 Si pensi in riferimento ad una visione personalista della sessualità umana quanto detto in precedenza circa le violenze sulle donne nella  parte  seconda - 2° sezione, allora è anche chiaro che in virtù del principio che il sabato è fatto per l’uomo e non viceversa si apre la possibilità all’utilizzo degli anticoncezionali anche in ulteriori casi sia per ragioni diciamo esterne che  interiori.
  Riguardo queste ragioni come comunemente insegnato a livello di base  dopo il Concilio Vaticano II è la coscienza della coppia che non solo di fatto ma anche  di  diritto  ha l’ultima parola in merito. 

 

Agosto - 2022