L'INFALLIBILITA' DELLA CHIESA
Introduzione
E' questo un problema fondamentale che come dichiarato in precedenza avevo in mente di affrontare, tale problema sarà esaminato partendo dalla enciclica Humanae Vitae poichè connessa con questioni relative al matrimonio canonico.
PARTE PRIMA
1° sezione
La predetta enciclica ribadì quanto affermato dal Sommo Pontefice Pio XI con la enciclica Casti Connubi, un documento molto avanzato che pur ribadendo elementi caratterizzanti del rapporto uomo-donna nel matrimonio canonico, forse in quei tempi poco considerati, non fù estremamente tradizionalista. Basti pensare al richiamo circa il dovere della educazione della prole anche per il padre ed il punto 27 della enciclica, dove anche se con un linguaggio oggi molto superato si afferma la possibilità della emancipazione della donna qualora non vengano trascurati i doveri familiari.
Tale documento presentò riguardo l'uso degli anticoncezionali l'eticità del rapporto sessuale sempre nel matrimonio ma anche nei periodi infecondi se non si voleva procreare, negando valore alla dottrina agostiniana - usualmente insegnata - che i rapporti sessuali dovessero avvenire nel coniugio e solo nei periodi fecondi, il Pontefice in tal modo legittimò il piacere sessuale nel matrimonio, naturalmente se connesso ad una dimensione affettiva
Nel 1968, l'anno della H.V. gran parte del laicato e dell'episcopato attendeva una ulteriore modifica della dottrina così da considerare sempre etico l'uso degli anticoncezionali.
L'enciclica che si appellava ad una legge naturale divina valutabile dal Supremo Magistero Ecclesiastico fu immediatamente criticata da almeno l'80% dei vescovi impedendo così l'esistenza di una dottrina del collegio episcopale con il papa di natura infallibile ed anche da molta parte del resto della Chiesa.
Prima di affrontare in modo definito la questione della infallibilità delle dottrine cattoliche, ritengo utile descrivere in modo succinto le ragioni che generarono la speranza di una modifica della predetta dottrina.
Questa aspettativa era stata espressa anche durante il Concilio Vaticano II recentemente concluso e si era diffusa pure nel laicato. Eppure il principio affermato con la Casti Connubi non fu al tempo della sua emanazione criticato, allora cosa era cambiato? Quali teologie si contrapponevano? Ed appunto perchè?
Ciò avvenne a causa di un cambiamento sociologico, i tempi che si vivono infatti condizionano moltissimo le teologie che si vivono.
Descriverò quindi attraverso filmati d'epoca a volte brevemente commentati, l'evoluzione della società dall'epoca di Pio XI al concilio e post concilio al fine di comprendere problematiche teologiche che si affrontarono e che sono attuali anche oggi (anno 2020).
Di seguito presento vari video alcuni di origine Americana ed altri concernenti la società italiana, anche se alcuni sono del periodo fascista, tutti vogliono rappresentare solo l'evoluzione della società industriale.
2° sezione
La società industriale si evolveva con grande rapidità ed assunse grande importanza lo sviluppo della tecnologia nucleare e quella dei calcolatori eletronici, chiaramente quelli dell'epoca sono enormemente superati ma in quel periodo erano strordinariamente avanzati.
Questi progressi facevano ben sperare in una vita molto migliore rispetto a quella precedente.
I progressi che la scienza e la tecnica manifestavano rendevano più inaccettabili problematiche ambientali che un tempo potevano essere attribuite solo ad una tragica fatalità.
Un'altro settore della scienza che progrediva rapidamente con enormi benefici era quello della medicina.
Durante tutto questo sviluppo la posizione della donna cambiava.
3° sezione
Chiaramente lo strumento televisivo fino dalle sue origini ebbe grande espansione ......
Le scienze venivano allora molto divulgate attraverso questo strumento ed in Italia ebbe una certa importanza il servizio metereologico ed un giornalista, il signor Piero Angela.
La Chiesa cattolica come faceva il protestantesimo americano non aveva tardato ad utilizzare questo strumento ai fini di evangelizzazione, interessati sono i seguenti video anche se in alcuni aspetti comunicativi e informativi potrebbero essere superati.........
La Chiesa cattolica da tempo era stata sensibile agli sviluppi tecnologici dei mezzi di comunicazione.
Su you tube si possono trovare altri filmati di Sommi Pontefici.
Era chiaro però che l'annuncio della fede cattolica doveva presentarsi in modo nuovo, essendo nuovi gli uomini ed i tempi nonostante un perenne fondamento, da cui sorse l'idea di un nuovo concilio....
Importantissima fu la dichiarazione sulla libertà religiosa.
Tale libertà come è noto fu intesa in vario modo attraverso la storia anche da parte protestante ed anglicana ma la Chiesa considerando la nuova e permanente condizione dell'umanita ritenne di fare una proposta estremamente forte.
A me piace esporre tale proposito attraverso due filmati tratti da un film di fantascienza, i marziani attaccano la terra e si trovano di fronte il Presidente degli Stati Uniti di America il quale con un discorso cerca la pace.....
4° sezione
Il cambiamento antropologico fu notevole, una società contadina con tecniche antiquate caratterizzata dalla oralità, si apprestava a diventare una società tecnologica caratterizzata dalla scrittura con ovviamente una oralità.
Ciò provocava confusione con vari equivoci generazionali e religiosi, basti pensare alla critica che saltuariamente alcuni componenti delle nuove generazioni facevano al modo di recitare il rosario. La sua recitazione avveniva ad incredibile velocità e questo a volte veniva scambiato come un atto superficiale, in realtà era un modo conforme ad una società essenzialmente orale in cui le parole scritte erano tutte attaccate a differenza di una società industriale in cui i testi avevano le parole staccate le une dalle altre, al riguardo ci sono studi specifici in tal senso.
Particolare fu la riflessione sul problema dell'uomo che si ripresentò con connotati simili a quelli del periodo sofistico dell'antica grecia, per esempio, come utilizzare la parola avendo a disposizione nuove tecniche di comunicazione?
Utilizzando anche nuovi concetti, ma quelli vecchi dovevano essere tutti eliminati? Il problema dell'uomo fu espresso a livello popolare da un film dal titolo "Il pianeta delle scimmie".
Astronauti lasciano la terra e poi ci ritornano ma per un incidente credono di trovarsi in un altro pianeta dominato da scimmie che possono parlare, gli uomini ci sono ma non parlano, in realtà appunto il pianeta è la terra, ma del futuro, dopo una guerra nucleare....
Dunque l'avvento del pianeta delle scimmie sarebbe causato dalla perdita delle libertà, la metafora è chiara, ma quali libertà? Cosa vuol dire essere umani o animali? Cosa del mondo animale si può imitare o respingere?
Un interessante problema è stato il modo di considerare i delfini, animali abbastanza umani? Infatti alcuni stati come l'India, l'Ungheria ed il Cile hanno finito per considerarlo persona non umana!!
Un'altro problema che si affrontava a livello di grande pubblico era quello dell'esistenza di DIO e cui realtà si facevano molte obbiezioni.
Al riguardo propongo un video di questi tempi ma che esprime concretamente le critiche alla sua esistenza durante i primi decenni del postconcilio...
Il cambiamento sociologico fece pensare a molti quello che tempo addietro nei modi più vari era stato affermato, ovvero l'origine mitica dei vangeli.
L'idea di un carattere mitico delle sacre scritture fu studiata ed a volte accettata riguardo l'antico testamento, al racconto di un peccato originale causato da un frutto su un albero, perlomeno nella cattolocità moderna, non si credette più tranne che nella creazione di una coppia originaria, fatto questo che ho messo in discussione in un link precedente.
Tutto l'antico testamento fu sottoposto ad una critica forte e nel tempo pur osservando che aveva solidissime basi storiche, vari suoi aspetti come l'interpretazione letterale dell'esodo mosaico ed altre caratteristiche vennero sconfessate.
Inoltre il Dio degli eserciti e vendicatore non risultava così feroce e quindi pareva molto più affine al Dio neotestamentario, ma attenzione, pensando all'episodio degli atti degli apostoli in cui due coniugi vennero in sostanza folgorati, per le due prospettive divine il discorso è almeno in parte reciproco.
Circa il nuovo testamento l'idea di una sua demitizzazione è un limite invalicabile, grazie anche ad una frase del CREDO: "Patì sotto Ponzio Pilato".
Anche la demonologia ebbe profondi cambiamenti risentendo in modo fortissimo dello sviluppo scientifico in ogni campo, essa nel corso dei secoli non era rimasta immutata ma aveva subito una involuzione in epoca rinascimentale per poi migliorare dall'illuminismo in poi. Fu solo nel XX secolo e molto rapidamente che abbandonò idee fortemente arcaiche. Un fatto curioso è che in epoca postconcilare andarono di moda film horror riguardanti satana e l'anticristo, si manifestò inoltre un certo culto satanico con musiche che forse esaltavono il diavolo. Da parte di correnti ereticali l'esistenza del demonio e del purgatorio fu negata, la Congregazione per la Fede dovette intervenire con un documento che si può trovare sul sito web dello Stato Vaticano, negare il demonio vuol dire negare gli angeli e quindi l'incarnazione di Cristo.
La Chiesa suggerì (in precedenza era stato in qualche modo già fatto, ma come osservò PIO XII in modo scorretto) un ritorno allo studio dei padri della Chiesa, per evitare usando una metafora di perdere la bussola, l'idea funziona poichè attraverso il suo studio si possono trovare risposte a vari quesiti affrontati anche a quei tempi, come il problema dei fratelli di Gesu e delle contraddizioni dei vangeli chiarissime pure all'epoca patristica. Circa le diverse genealogie di Gesù esposte nei vangeli, in epoca patristica la loro differenza é stata vista come la descrizione di due percorsi diversi, uno strettamente legale e l'altro secondo natura. Interessante è anche il catechismo del Concilio di Trento dove si trova una risposta sensata al problema della data dell'ultima cena di Gesu.
Ricerche varie dimostravano anche come i vangeli scritti in greco avevano una struttura mentale semita anche se era ed è discusso il tipo di lingua semita.
Purtroppo le predette soluzioni non ebbero una diffusione molto forte con il conseguente abbandono da parte di molti della fede cattolica magari a volte diventando a loro modo protestanti.
Ciò avveniva e come rilevato in un precedente link pare che anche oggi avvenga spesso in sudamerica anche se può capitare che una persona protestante divenga cattolica, si veda il seguente video....
La fede cattolica e non solo venne però ulteriomente criticata, per capire la modalità è sufficiente vedere un serie di critiche attuali ma che in sostanza si realizzavano pure in quei tempi.....
Altri si ponevano il problema della esistenza degli spiriti, aveva senso credere negli angeli? Forse erano loro che muovevano le macchine? Ovviamente no, anche la morale sessuale venne messa in discussione, la verginità trà fidanzati aveva senso? Ed anche se si fossero lasciati, avrebbe avuto importanza? La verginità della madonna IN PARTU era problema più di pertinenza di un teologo oppure, meglio, di un ginecologo? La Casti Connubi non poteva quindi essere tranquillamente superata ed anche abbandonata almeno per certi aspetti? In fondo non aveva senso -nella sua globalità- solo in un ambiente ormai superato o in via di superamento? Circa l'ambiente in riferimento sono utili i seguenti video....
Le situazioni familiari descritte nei video, durante gli anni del postconcilio erano in fase di un conflittuale cambiamento.
5° sezione
Per cercare di capire ulteriormente i problemi religiosi di quei tempi, potrebbero essere di iniziale aiuto alcune scene di un film dell'epoca in cui un prete di campagna difende la fede ed un celibato sincero da varie contestazioni.....
Ma un mutamento dottrinale era atteso, la gran parte dell'episcopato e della chiesa discente era pronta per questo passo e forse lo aveva già fatto, l'enciclica di Paolo VI fu quindi un fulmine a ciel sereno.
IL problema era che il Papa riconfermò la bontà della distinzione tra i metodi naturali ed artificiali ma sostanzialmente solo appellandosi alla sua coscienza che certo era quella di un PAPA, ma senza oggettivarne le ragioni, anzi considerandone la carenza invitava i teologi a trovarne. Questo fu tentato, forse a volte non erano insensate ma in molti casi sembravano carenti.
L'obbiezione che si faceva alla dottrina Pontificia è alla fin dei conti quella che esporrò con una analogia:
Il Papa dice che il Creatore ha stabilito nella femmina umana periodi fecondi ed infecondi, partendo da ciò si devono usare solo quelli infecondi se si vuole avere un rapporto sessuale senza figli e non anche quelli fertili usando magari un preservativo.
PERO' si obbietta:
Il Creatore ha anche stabilito le stagioni e in inverno le fragole non si possono coltivare se non usando una serra; in concreto, quale sarebbe la differenza tra una serra per il predetto fine ed un metodo anticoncezionale non abortivo usato nel legittimo matrimonio durante i periodi fertli?
Allora si pone il problema della forza vincolante e quindi di verità delle dichiarazioni pontificie, il problema della infallibilità del Papa e della Chiesa viene ad assumere un forza notevole ed è questo problema che in modo più definito ed articolato sarà esposto in una prossima parte per poi riferisi ancora alla Humanae Vitae con alcuni spunti di riflessione.
Sarà un lavoro un pò lungo ed elaborato.
PARTE SECONDA
1° Sezione
Prima di iniziare a svolgere le riflessioni sui poteri Pontifici, ritengo ancora opportuno descrivere in modo sintetico le problematiche di quei tempi relativamente al rapporto etico/pratico tra uomo-natura-tecnica.
Un problema nuovo era quello di una gestione diversa dei rischi, questo c'era sempre stato, basti pensare ai rischi economici, di illeciti, di naufragi ed altro, ma ora ad esempio si poneva la loro gestione riguardo a nuovi problemi tecnologici e da parte di molta gente; si vedano i due seguenti filmati....
Problemi che erano percepiti strani e di difficile soluzione.
La consapevolezza generale del rischio in quanto tale, assumeva connotazioni impensabili; un'altro problema fu quello della protezione della salute causata da probllematiche ambientali....
Dunque era necessario difendersi da problemi un tempo assurdi ma che erano diventati quotidiani.
Il dominio sulla natura assumeva anche ulteriori aspetti ma positivi e ciò grazie alla conoscenza dell'atomo con particolare riguardo agli isotopi radioattivi (il problema di una guerra nucleare, degli incidenti delle centrali nucleari, delle scorie radioative e della prevenzione delle epidemie non verrà affrontato - almeno in modo generale - poichè lo ritengo eccessivo).
Si guardi in tal senso i seguenti tre filmati....
Quindi l'interazione trà l'uomo e la natura assumava connotazioni nuove, L'idea di dominare la natura era dalla Chiesa accettata e promossa:"83. Nella Genesi si ricorda come Dio abbia rivolto ai primi esseri umani due comandi: quello di trasmettere la vita: "Crescete e moltiplicatevi" (Gen 1,28) e quello di dominare la natura: "Riempite la terra e assoggettatela": (Ivi) comandi che si integrano a vicenda. Certo il comando divino di dominare la natura non è a scopi distruttivi; è invece a servizio della vita", (mater et magistra) e quindi ci si chiedeva se questo non dovesse anche coinvolgere la sessualità umana, l'invenzione della pillola consentiva di bloccare temporeanamente la fertilità femminile, perchè non doveva essere usata?
I tempi erano cambiati ed in fondo anche la Chiesa con l'enciclica mater et magistra lo aveva abbastanza manifestato:" 34. La situazione, già mutata all’epoca della commemorazione fatta da Pio XII, ha subito in questo ventennio profonde innovazioni, sia all’interno delle singole comunità politiche sia nei loro vicendevoli rapporti. 35. In campo scientifico-tecnico-economico: la scoperta dell’energia nucleare, le sue prime applicazioni a scopi bellici, la successiva crescente sua utilizzazione ad usi civili; le possibilità sconfinate aperte dalla chimica nelle produzioni sintetiche; l’estendersi dell’automatizzazione e dell’automazione nel settore industriale e in quello dei servizi; la modernizzazione del settore agricolo; la quasi scomparsa delle distanze nelle comunicazioni per effetto soprattutto della radio e della televisione; l’accresciuta rapidità nei trasporti; l’iniziata conquista degli spazi interplanetari.
2° Sezione
Il grande pubblico aveva bisogno di una consapevolezza nuova delle leggi naturali ed in italia la televisione italiana cercò di risolvere questo problema....
Una cultura umanistica e tecnico-scientifica sempre più diffusa metteva in discussione l'autorità della Chiesa, molta gente che in passato chiedeva consigli ai preti non lo faceva più ritenendo obsoleta questa pratica e ciò coinvolgeva anche la credibilità del Magistero Pontificio che veniva percepito lontano, però non in riferimento alla sua dottrina sociale di natura economico-politica.
Perchè quindi l'enciclica "Humanae Vitae"? Non si capiva, eppure il Papa aveva approvato gli sviluppi della scienza ed esaltato con enfasi la conquista della luna, attraverso un linguaggio in quel tempo sicuramente adeguato....
(Circa l'allunaggio è stata contestata la sua veridicità in base a foto che mostrano le ombre del LEM e degli astronauti in modo sbagliato, infatti vedendo le foto immediatamente diffuse dopo quell'ipotetico momento ho constatato che le ombre sono corrette.)
Comunque la Chiesa Cattolica Romana aveva recepito varie istanze del mondo moderno ed aveva con il Concilio mutato dottrina circa la convenienza o l'obbligo di avere molti figli, la casti connubi forse inconsapevolmente aveva posto le basi di questa possibilità affermando l'obbligo di ambo i genitori di educare i figli con una attenzione più intensa che nel passato. Certo le famiglie numerose rimanevano gradite ma non obbligatorie, l'humanae vitae si allineava a questa dottrina. Perchè non andare oltre?
I cambiamenti del mondo moderno avevano portato problemi di comunicazione e nuovi concetti superando a volte quelli passati, come valutare quali cambiamenti affrontare anche in campo religioso? Per mostrare i cambiamenti di comunicazione ci sarebbero varie possibilità, preferisco utilizzare un curioso paragone atraverso due filmati riguardanti un complesso musicale, quello dei bee gees, si vedano i seguenti video...
Un filmato in pieno postconcilio, ma prima? Durante il Concilio -più o meno - i Bee Gees come cantavano?
Chiaramente il cambiamento era notevole, molte persone anche catechisti erano state educate con metodolgie preconciliari e non sempre era chiaro cosa lasciare ed inserire di nuovo, ciò coinvolgeva anche la fede.
Le possibilità che nuove tecniche scientifiche ed organizzative aprivano erano enormi (ciò poteva coinvolgere l'etica?), anche il problema della sovrappopolazione che influenzò le riflessioni della Chiesa, negli anni seguenti l'humanae vitae si dimostrò superabile (india e cina hanno un miliardo di persone), le possibilità tecnologiche e scientifiche infatti furono sottostimate, si vedano a proposito i seguenti filmati....
COROLLARIO
La storia dell'auto elettrica è molto variegata, auto elettriche esistevano anche verso la fine del 19° secolo ma in qualche modo erano difettose. Non saprei se non si diffusero per motivi tecnologici, culturali ed anche politici.
Però qualcosa sul piano tecnico doveva essere problematica, mi viene in mente che l'utilizzo di condensatori non elettrolitici avrebbe potuto risolvere alcuni problemi come quello dell'accumulo e conservazione dell'energia nell'auto.
I predetti apparecchi potrebbero risolvere il problema generale dell'accumulo e conservazione dell'energia?? Secondo me si.
circa l'auto ad energia solare, ci saranno stati problemi tecnici o estetici, ma oggi anno 2023, grazie a materiali come grafene o altri sarebbe possibile realizzare cellule per energia solare che ricoprano tutta l'auto e con un rivestimento che le nasconda per ragioni estetiche. Anche se non coprissero tutto il fabbisogno energetico dell'automobile, potrebbero essere sempre una buona integrazione.
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3° SEZIONE
Nel Concilio ci si pose il problema della comunicazione della fede e nel contempo varie regole etiche furono criticate come quelle relative al digiuno. Sembra infatti che spesso la loro violazione venisse presentata come peccato mortale ma con il Concilio ci si rese conto che non aveva senso, mi risulta però che il catechismo di PIO X non fosse così rigido, il digiuno consisteva nel mangiare un solo pasto al giorno ed alla sera era anche consentito uno spuntino, ci potevano anche essere delle eccezioni ma il giudizio era affidato alla coscienza dei singoli individui, il fine settimana però non si poteva mangiare carne; era una dieta insensata? Non credo.
Circa la morale sessuale duante il Concilio ci si rese conto che impedire con metodi non abortivi una possibile gravidanza dovuta a violenza sessuale era possibile, un concetto oggi evidente ma non all'epoca. Fu accettata anche l'idea di utilizzare preventivamente anticoncezionali sia per le donne in zone di guerra al fine di evitare gravidanze frutto di violenze, sia da parte di mogli che in fondo subivano le attenzioni sessuali dei mariti ed a loro insaputa. In seguito dopo l'humanae vitae l'uso di preservativi nei rapporti gay e fuori il matrimonio doveva o poteva essere fatto perchè ciò non mutava il carattere negativo dell'atto e magari lo mitigava, ma ci vollero almeno dieci anni per arrivare a queste ultime conclusioni.
Importante fu il problema se fornire popolazioni africane di preservativi per controllare l'epidemia di AIDS, non saprei come è andata a finire, secondo me visto che avere rapporti intimi in quelle condizioni di contagio è insensato, in fondo dotarle di preservativi è corretto come accettare l'opportunità degli strumenti anticoncezionali da parte di chi ha rapporti sessuali non matrimoniali.
Dunque anche dopo l'H.V. si vide che l'uso di metodi anticoncezionali non abortivi era possibile ed opportuno in circostanze un tempo ritenute non corrette.
C'era anche il ricordo della guerra, quanti compromessi in materia di legge, etica e spesso comportamenti sessuali, la rigidità affermata dalla casti connubi e la humanae vitae in materia di armonia trà mezzi morali ed un fine morale era stata da tempo scossa notevolmente.
In genere si affermava circa il predetto problema che era meglio tollerare un male minore per impedirne uno più grande ma spesso in questi casi la tolleranza non è altro che una serie di atti di creazione e conservazione positiva di un male minore.
Per trovare una motivazione circa gli anticoncezionali - non mi stò riferendo al coitus interruptus che in effetti richiama molto atti autoerotici- si afferma che il loro uso non è vero amore o donazione totale, purtoppo tali espressioni sono di difficile comprensione poichè non criticano compiutamente quella che nelle intenzioni coniugali sarebbe solo una corretta gestione di rischi, magari utilizzandoli in periodi considerati infecondi considerando la possibilità di aver sbagliato calcoli.
Anche affermare che oggettivamente l'atto coniugale realizzato con metodi anticoncezionali non abortivi, prescindendo dalle intenzioni dei coniugi non è conforme a legge di natura, non spiega la ragione per cui questa legge dovrebbe essere sempre rispettata.
Inoltre le affermazioni per cui gli anticoncezionali sarebbero espressione di egocentrismo - per cui si mancherebbe di amore totale - poichè non si accetterebbe la possibilità di una nuova nascita dovuta magari ad errore di calcolo, non solo in termini sintattici sono difficilmente intellegibili ma non spiegano la ragione per cui sempre i coniugi dovrebbero amarsi totalmente, non disse Gesù che si potrebbe andare in paradiso anche realizzando solo il 30 invece che il 100?
Il punto critico come dichiarato alla fine della parte prima è il valore delle proposizioni Pontificie, la distinzione della loro fallibilità ed infallibilita, il vincolo a cui sono tenuti i fedeli in ambo i casi, la infallibilità della Chiesa in generale ed ovviamente in riferimento ai seguenti principi esposti nella enciclica mater et magistra:
180. Dobbiamo proclamare solennemente che la vita umana va trasmessa attraverso la famiglia, fondata sul matrimonio uno e indissolubile, elevato, per i cristiani, alla dignità di sacramento. La trasmissione della vita umana è affidata dalla natura a un atto personale e cosciente e, come tale, soggetto alle sapientissime leggi di Dio: leggi inviolabili e immutabili che vanno riconosciute e osservate. Perciò non si possono usare mezzi e seguire metodi che possono essere leciti nella trasmissione della vita delle piante e degli animali.
181. La vita umana è sacra: fin dal suo affiorare impegna direttamente l’azione creatrice di Dio. Violando le sue leggi, si offende la sua divina maestà, si degrada se stessi e l’umanità e si svigorisce altresì la stessa comunità di cui si è membri.
Nella Chiesa Cattolica i fautori della humanae vitae ed i suoi oppositori sono d'accordo sui predetti valori e magari su tantissime casistiche, forse quasi tutte, ma appunto la questione è il valore dei vari pronunciamenti ecclesiatici e di questo si tratterà nella prossima parte.
CONSIDERAZIONI INTEGRATIVE
Si potrebbe pensare che il divieto dell'uso di metodi anticoncezionali - chimici e plastici sia per femmine che per maschi - sia solo Cattolico ma non è vero, infatti tempo addietro in Italia molte ragazze non li utilizzarono infettandosi di AIDS. Questo fatto mi colpì perchè era la manifestazione di una inesistente educazione sessuale in molte scuole - perlomeno laiche - anche intesa in senso solamente tecnico/igenico. Comunque circa tale epidemia su you tube ci sono molti filmati al riguardo.....
Da parte di molti fedeli cattolici a livello generale (anche se il Magistero Pontificio aveva già affrontato l'argomento), l'idea della necessità di una educazione sessuale fu ponderata almeno dieci anni prima del Concilio e quì accettata, di seguito un esempio postconciliare.......
Chiaramente una informazione sessuale che in fondo è necessaria per evitare gravidanze indesiderate e problemi sanitari, in un contesto cattolico si deve realizzare all'interno della relativa antropologia: Dichiarazione Conciliare "Gravissimus Educationis ".
PARTE CONCLUSIVA
INTRODUZIONE
Il problema che si affronterà ora è quello della infallibilità della Chiesa nelle sue varie determinazioni, naturalmente in modo estremamente sintetico. La Chiesa ritiene e da sempre che il complesso del Popolo di Dio quando raggiunge un determinato convincimento su questioni di fede e morale non può sbagliarsi nel credere. E’ un principio che viene naturale dalla Sua origine divina. Ad esempio, la fede nell’angelo custode è in un solo angelo custode non in due, certo il primo potrebbe chiedere ed ottenere il sostegno di altri ma in primo luogo si crede in modo fermissimo ed immodificabile che ne esiste diciamo istituzionalmente solo uno. Vari fedeli pensano che esista pure un demone custode, si può credere ma non è vincolante.
Riguardo le apparizione mariane tutti i fedeli
ne credono almeno una ma non sono vincolanti
( almeno fino ad ora, mi spighero meglio più avanti).
Esistono quindi vari livelli di convincimenti ad
esempio, gli eventi narrati nell’antico testamento sono
stati creduti ed in modo fermissimo assolutamente
veri per secoli ma non per così dire con il sigillo
dell’infallibilità, eraovvio che fossero veri, cos’altro?
Però anche considerando l’esegesi moderna, a
proposito dell’esistenza storica di Abramo, Mosè ed
Elia visto che Gesù ne parla in modo estremamente
letterale, essi potrebbero essere personaggi veramente
storici.
1°SEZIONE
La fede che risulta dalla liturgia è assolutamente
irreformabile e vincolante per il precedente principio
di infallibilità, esiste quindi un Magistero universale
dei fedeli infallibile e non infallibile anche se
quest’ultimo può essere creduto assolutamente vero,
vincolante diciamo di fatto per ragioni teologiche e
pratiche più varie ma in fondo riformabile. Sempre
per il predetto magistero, è un principio
infallibilmente creduto da sempre che se i vescovi di
tutto il mondo in armonia con Roma -diocesani e
non- con il Sommo Pontefice e mai senza, concordano
su una dottrina di fede o morale generale necessaria
per la salvezza dichiarandone la sua irreformabilità
non solo per una chiara veridicità ma per un sigillo
dell’infallibilità da loro posto, questa è vincolante
ed immutabile, i fedeli per grazia divina non
potranno che aderirvi, tale pronunciamento solenne
dell’Episcopato può avvenire in vari modi. Esiste
quindi un Magistero universale dell’Episcopato
infallibile e non infallibile. Nel Nuovo Testamento
Gesù dice che ci sono verità che non sono
comprensibili al momento ma che in futuro lo Spirito
Santo le rivelerà ed é questo un fatto importantissimo
che giustifica la formulazione di nuovi dogmi
per esempio quello della Immacolata Concezione,
mai creduto se non forse da una decina di
persone per 1200 anni ma che poi grazie a Duns
Scoto si iniziò a credere.
In precedenza si riteneva che la madonna
fosse stata santificata solo durante la sua gestazione
ma tale credenza non aveva il sigillo
della infallibilità. E’ chiaro che qualunque verità a cui
la Chiesa arriva non può contraddire le precedenti ed
in qualche modo è implicitamente contenuta in Lei,
forse anche esplicitamente ma comprensible solo per
la forza della grazia. Una questione importante è il
valore del Nuovo Testamento rispetto ai cosiddetti
vangeli apocrifi. Sono interessanti, il loro contenuto
può essere diviso in tre parti, una fondamentalmente
uguale al Nuovo Testamento, una solo coerente con
esso ed un’altra in contradizione. Si deve osservare
anche solamente in primissima analisi che il loro
intento è descrittivo e non si presenta in fondo una
dottrina salvifica. La accettazione dei vangeli sinottici
con gli atti e le varie lettere fu quindi una scelta giusta
e fondata su una tradizione forte e
diffusa, grazie anche a considerazioni realizzate da
personaggi di epoca apostolica e patristica,
esterne alle sacre scritture ma coerenti con esse.
Singolare fu l’accettazione del libro dell’Apocalisse,
questo è stato una forte novità nel panorama ecclesiale
dell’epoca patristica e venne accettato con difficoltà
nella liturgia se non dopo alcuni secoli, mi pare che
anche un libro dell’antico testamento venne accettato
pienamente solo in epoca medievale. Ovviamente è
chiaro che quanto detto comporta l’esistenza di un
Creatore, la realtà storica di Cristo e in sostanza
l’esistenza di una storia della salvezza.
2° SEZIONE
Circa il principio che la Sede Romana non può essere
giudicata da nessuno, esso è un fatto infallibilmente
definito dal magistero universale dei fedeli, ma nel
proprio cammino di fede ci si può chiedere: Il Papa ha
le prerogative di Pietro? E quelle di Pietro quali
erano? Dall’analisi del Nuovo Testamento risulta
chiaramente che gli apostoli avevano una chiara
autonomia da lui ma che egli ne era il capo, con lui
Paolo di Tarso si confrontò e durante il primo concilio
sempre Paolo criticò una sua posizione ma
non appellandosi al concilio. In seguito dopo il suo
martirio risulta che la chiesa nei secoli patristici
considerò il Vescovo di Roma una guida voluta da Dio
e non solo per una sua superiore conoscenza delle
verità trasmesse dagli apostoli e conservate per
tradizione. Alla fine del primo secolo nella chiesa di
Corinto sorse una grave controversia ed i litiganti
andarono dal Papa per concluderla e non da San
Giovanni apostolo che pare fosse ancora vivo
vivesse ad Efeso.
Nella chiesa patristica fu affrontato il problema
della datazione della pasqua, in occidente ed in
oriente non si celebrava nello stesso giorno, il Papa
dichiarò vincolante l’uso occidentale ma le chiese
orientali si ribellarono, allora il papa le scomunico in
toto e poi queste si sottomisero. A quei tempi la
funzione dei papi era essenzialmente quella di
giudicante riguardo controversie, le chiese avevano
una grande autonomia ma il potere di Pietro nei Papi
era forte, sarebbe errato pensare circa quel periodo
a Pontefici estremamente pastorali e poco giuridici.
Nelle discussioni realizzate sia nel concilio di Efeso
del 431 D.C che in quello di Calcedonia del 451 D.C.
e nel Concilio di Costantinopoli nel 680 fu affermato
chiaramente che nel Vescovo di Roma si mantenevano
le prerogative di Pietro, però una questione da
considerare è il valore che i concili hanno avuto nei
secoli. I concili avvenuti in epoca patristica
riconosciuti dalla Chiesa sono sempre avvenuti con il
consenso pontificio anche se la presenza personale del
Papa non si realizzava. Mi pare che il loro valore
vincolante riguardo dogmi poteva dipendere da una
successiva accettazione della chiesa nel suo
complesso poichè la comunicazione delle loro
decisioni non era immediata ed inoltre bisognava
vedere se ai concili erano presenti tutti i vescovi del
mondo di allora (sembra che il Concilio di Trento
ebbe problemi simili). Nella Chiesa dop o lo scisma
con l’oriente mi sembra che ai concili
potevano partecipare anche laici di grande
importanza e rapresentativi del complesso del
corpus dei cattolici.
Le decisioni conciliari riguardavano anche beni
ecclesiastici da coordinare con beni laici ed anche
questioni di diritto matrimoniale, per cui il consenso
dei capi politici dei tempi era fondamentale. Ad
esempio l’eresia catara non fu attaccata solo a causa
del clero ma anche per volontà del potere temporale
dell’epoca. In ogni caso i partecipanti dei concili che
sono avvenuti prima dello scisma del 1054 D.C.
possono essere considerati un adeguato campione
rappresentativo dei cattolici dell’epoca.
Il principio della intangibilità della sede pontificia
porta ad accettare il dogma dichiarato dal Concilio
Vaticano I ma non in modo immediato e completo, ci
vuole una grazia divina.
La chiesa per secoli al predetto dogma non ci ha
creduto anche se ci ha pensato, in fondo la dottrina
conciliarista divenne molto diffusa, per essa il Papa
esisteva per volere di Dio ma la chiesa poteva
rimuoverlo. Quindi si è creduto per tanto tempo che
per volontà divina il magistero del Papa potesse
comunicare verità di fede e morale anche contingenti
ma non con il sigillo della infallibilità, in fondo si
pensava tranquillamente che se un Pontefice avesse
errato, un nuovo Papa avrebbe rettificato l’errore.
Concretamente in duemila anni di storia un
convincimento circa l’infallibilità ex catedra da parte
del Papa come stabilito dal Concilio Vaticano I ha
sicuramente raggiunto la sua pienezza solo nel 19°
secolo. Un Papa può essere eretico ed è accaduto
certamente una volta ma nonostante questo non può
essere rimosso, un fatto difficile da accettare.
E se il Papa diventasse pazzo? In duemila anni non è
mai accaduto.
3°SEZIONE
Dall’analisi della storia delle verità di fede infallibile dei cattolici romani, risulta che perlomeno la gran parte si è manifestata con il sigillo della infallibilità innazitutto per una determinazione del magistero universale dei fedeli, affinata ed approfondita dal magistero episcopale in varie forme, il dogma della infallibilità pontificia come fu definito dal Concilio Vaticano I è una determinazione del Magistero Universale dei Fedeli (Papa con i Vescovi ed il resto del Popolo di DIO, composto come è noto dal clero, da chi ha professato i voti evangelici e dai laici; attenzione, bisognerebbe valutare se i presbiteri fanno parte della chiesa docente, a me pare di no ma potrei sbagliare, poi, la Chiesa ha ordini cavallereschi ma non sono ordini religiosi) elaborata ed organizzata dalla Suprema Conciliare autorità ecclesiale dell’epoca, anche la fede nell’assunzione di Maria non fa eccezioni pur essendo stata presentata in modo solenne da Pio XII. Come spiegherò in breve nel prossimo paragrafo la fede nell’infallibità pontificia enunciata dal penultimo Concilio a differenza di come credono vari suoi critici non ha niente a che fare con situazioni descritte nel seguente video di fantapolitica.......
La distanza trà la situazione espressa nel video ed il dogma del Concilio Vaticano I è anche coerente con la concezione della fede espressa dal giuramento antimodernistico di Pio X per cui :” ..la fede (….CATTOLICA) non è un cieco sentire della religione che erompe dalla profondità della subcoscienza, sotto la pressione del cuore e dell’inflessione della volontà….ma un vero assenso dell’intelletto alla verità ricevuta dall’esterno...”
Infatti può sorprendere, ma come hanno più volte esplicitato vari commentatori
del Concilio Vaticano I in pratica subito dopo la sua conclusione, le dichiarazioni ex catedra del Sommo Pontefice (che non sono le
premesse alle stesse, magari contenute nei documenti dichiaratori) possono riferirsi solo ad una fede infallibilmente creduta nella Chiesa antecedentemente la Suprema
dichiarazione pontificia, qualunque sia la sua fonte. Il dogma stabilito dal Concilio Vaticano I per quanto curioso, può considerarsi da un punto di
vista di logica formale come una verità tautologica ma che in fondo è coerente con la missione petrina di confermare nella fede i fedeli,
in quanto nel corso dei tempi ci sono verità che possono non essere più credute come un tempo. La
dichiarazione del Concilio in sostanza fu solo di natura disciplinare con importanti approfondimenti teologici di natura scritturistica.
Quindi ad esempio le dichiarazioni dei tribunali ecclesiastici di ogni categoria non hanno valore infallibile poichè non fanno parte della
fede infallibimente definita della Chiesa, esse sono solo molto probabili, quelle circa le cause matrimoniali anche riformabili però le decisioni riguardo le cause dei
santi no poichè non esiste una procedura al riguardo, allora quest’ultime sono irreformabili ma non vincolanti per la propria salvezza (situazione nota anche prima dell'ultimo
Concilio).
Una diffusa mancata coscienza di quanto detto provocò in passato quella che durante le discussioni avvenute nel Concilio Vaticano II fu definita come
papolatria che in concreto ha causato una diversità sostanziale trà un magistero ecclesiale infallibile della fede......sbagliata, rispetto ad un Magistero ecclesiale infallibile
della storia effettiva.
Continuando queste riflessioni, quanti santi sono proclamati, ma in fondo chi li conosce? Però ad esempio se la santità di San Francesco che è creduta universalmente fosse accettata con il sigillo della infallibilità dal corpus dei fedeli, il Papa potrebbe con una spirituale efficacia dichiarare un dogma in tal senso se in seguito ci fossero dubbi al riguardo.
Anche le apparizioni mariane potrebbero essere caratterizzate da una fede infallibile se il popolo di Dio lo sentisse ma al momento sono solo parte di una fede privata di tipo collettivo. E' interessante il fatto che nel 1957 PIO XII con l'enciclica "Le Pèlegrinage de Lourdes", presentò le apparizioni diffuse da Bernadette Soubirous
come credibili facendole così entrare nell'allora magistero ordnario non infalliible pontificio, però tale magistero nel tempo diciamo si disciolse, facendo rientrare anche questa apparizione nell'ambito di una fede privata di tipo colettivo e senza l'ausilio di un'altra enciclica.
Circa il magistero ecclesiale ordinario riguardo la fede e la morale, un ossequio di qualche tipo nei suoi confronti non si può escludere, da questo
lo Spirito Santo può parlare ma non si possono negare errori compiuti dalla seconda metà del 19° secolo in poi per esempio a proposito della interpretazione delle sacre
scritture, quindi che fare? La questione è stata posta anche prima del Concilio Vaticano II e risolta suggerendo che l’adesione era logica se non fossero stati
creduti elementi così contrari da essere eventualmente sottoposti alla autorità ecclesiastica nei modi previsti dai tempi. Il Concilio Vaticano II ha un pò allargato questa visione
invitando i fedeli ad esaminare i numerosi e variegati pronunciamenti Pontifici ed ecclesiali valutandone caso per caso la loro natura, (Lumen
Gentium. 25).
Si tenga anche presente che Il Sommo Pontefice PIO X per una serie di ragioni, impose solo a che aveva ricevuto il sacramento dell'ordine, un giuramento di fedeltà ai dogmi della Chiesa e al suo Magistero non infallibile.
Dunque un magistero non infallibile ordinario di qualunque tipo - riguardo però solo le questioni di fede e morale - in base al complesso delle verità infallibilmente definite non è concepibile come ciò che nel medioevo la filosofia islamica chiamava “intelletto universale”.
COROLLARIO
Già da molto tempo si è discusso nella Chiesa se proclamare un nuovo dogma, Maria corredentrice. Non saprei al momento lo stato della discussione, la questione era se considerare o
meno la madonna costantemente cooperatrice alla azione redentiva del Divino Figlio e se ciò dovesse essere proclamato ex catedra dal Sommo Pontefice. Però mi pare che la fede
cattolica ha da sempre considerato maria come coperatrice alla redenzione e mediatrice delle grazie del Figlio Divino, l’archeologia, l’esame di vari scritti della
età patristica ed una semplice osservazione delle icone e delle pitture sacre medievali in cui
si vede la madonna tenere sulle braccia e gambe Gesù Bambino lo dimostra chiaramente.
La predetta fede nella Chiesa è fortissima (Concilio di Nicea 325 P.C., BOLLA INNEFABILIS DEUS del 1854, Enc. Ad Caeli Reginam, PIO XII e oltre) un dogma pontificio in tal senso per quanto valido mi sembrerebbe privo di qualche efficacia spirituale.
Il termine corredentrice mi pare una esagerazione forse dovuta alla mancanza di una figura specificatamente femminile divina nella Trinità, però se si pensa che nei vangeli lo Spirito Santo è definito con un articolo grammaticale greco femminile e che l'espressione Trinità in latino ed in greco è di genere femminile, forse il problema può essere sorvolato.
4°SEZIONE
Dopo tutte queste dissertazioni si può affrontare con una certa consapevolezza il problema della Humanae Vitae, chiaramente ricollegandomi alla parte prima di questo link sulla infallibilità. Questa enciclica è un pronunziamento infallibile? Non lo è in quanto ribadisce una dottrina precedente, quindi bisogna valutare la fonte della antecedente dottrina ed è l’enciclica Casti Connubi di cui ho già parlato in precedenza.
Prima di questa enciclica la Chiesa sicuramente con un suo magistero ecclesiale generale ovvero attraverso il clero approvato ovviamente
dai vescovi e dal Papa, presentava la dottrina agostiniana che i rapporti matrimoniali dovessero essere compiuti solo per la procreazione anche se durante il rapporto si provava
piacere, non mi è chiaro se il piacere connesso fosse o meno considerato una conseguenza del peccato originale.
Agostino propose questa dottrina contestando la bontà della sessualità nel matrimonio fuori dai periodi fertili.
Con la predetta enciclica venne rigettata la visione agostiniana e quindi del precedente magistero, ammettendo la bonta dei rapporti sessuali matrimoniali anche se compiuti nei
periodi infecondi e quindi del piacere sessuale coniugale.
Ciò che mi chiedo è se il precedente magistero ecclesiale sia stato infallibilmente definito in qualche modo ed in qualche parte, l’impressione che ho è
che un magistero infallibile concernente la dottrina di cui sopra non sia mai esistito. Secondo me sarebbe necessario svolgere studi profondi
al riguardo.
Per apprezzare la predetta visione si consideri per analogia la dottrina che la Chiesa sostenne circa l’usura.
Almeno dal 2° secolo D.C. la Chiesa affermò che il prestito ad interesse detto usura era peccato mortale.
Dopo moltissimo tempo vennero costituite istituzioni pubbliche che lo consentivano ma senza scopo di lucro, la dannazione eterna avrebbe colpito i prestatori per lucro
rimanendo salva la misericordia divina in caso di pentimento. Questa dottrina era fermissima ed anche se fu contesata dal francescano Pietro Olivi con argomenti che oggi sembrebbero logici,
rimase immutata e ciò in base ad una interpretazione del vangelo. Nel nuovo testamento Gesù invita a prestare senza interesse ma anche se si parla di un lecito interesse nella parabola del ricco
epulone, il prestito ad interesse rimaneva considerato un gravissimo peccato mortale e non per ragioni contingenti ma perchè così voleva DIO. Dal 1750 in poi, più o meno, le cose
iniziarono a cambiare, in fondo il prestito ad interesse ormai era praticato da molti laici, religiosi e religiose ed anche clero, la dottrina decadde e anche se durante questa fase
si contestò l’esistenza di un dogma di fatto da sempre creduto fin dall’epoca pratistica, ciò non servì a nulla ed il catechismo di Pio X finì per consentire un
certo interesse se non gravoso, confermato da Giovanni XIII con l'enciclica mater et Magistra.
Inoltre con l'enciclica ARCANUM del 1880, si era affermato per un principio creduto di diritto divino e presentato immutabile, l'obbligo di una certa subordinazione della moglie rispetto al marito riferendosi ad un convincimento religioso caratterizzato dal sigillo dell'infallibilità?
Si consideri che se fosse esistita una verita infallibilmente definita in qualsivoglia modo e parte circa la dottrina agostiniana sulle
relazioni sessuali trà coniugi, Pio XI non avrebbe potuto criticarla, allora anche se non
esiste motivo di dubitare che fin dal primo momento il messaggio della enciclica di PIO XI sia stato accolto dalla totalità della Chiesa docente e discente con fede forte, ci si
deve chiedere se ciò è avvenuto con il sigillo dell'infallibilità, forse l’episcopato che in gran parte criticò l'Humanae Vitae e che nel Concilio Vaticano II pensò ad un
cambiamento della dottrina
della Casti connubi non ne era a conoscenza?
Tuttavia è un fatto di grandissima importanza che Polo VI non mutò l’enciclica di Pio XI e neanche i Papi successivi, perchè? Nella storia
della Chiesa questo è una situazione anomala, poiché durante duemila anni di storia nel bene o nel male Papi, episcopato e il resto del popolo di DIO non sono stati
in disaccordo per così tanto tempo, eppure la coscienza pontificia resta inamovibile, si può quindi ipotizzare che possa esserci una misteriosa ragione di origine divina che la
vincoli, ma quale? Nei paragrafi seguenti tenterò di trovarne una.
5°SEZIONE
Per cercare di intravedere quali misteriose ragioni divine possano aver vincolato la coscienza dei Papi da Pio XI in poi riguardo la questione dell’uso dei periodi naturali nel matrimonio, si potrebbe come spunto di riflessione partire da lontano ovvero da quelle verità infallibilmente definite che in qualche modo riguardano direttamente od indirettamente la sessualità umana. Esse esistono e sicuramente concernono dogmi mariani, quello della sua Perenne Verginità anche in partu, Gesù bambino ( che da adulto attraversò i muri) avrebbe attraversato l’imene di maria - non mi è chiaro però se il dogma afferma che l’imene fu attraversato senza rompersi oppure se esso si aprì per ricomporsi perfettamente – e il dogma della Immacolata Concezione.
Tra i dogmi mariani anche se non direttamente collegabile a problematiche sessuali esiste anche quello della Assunzione della madonna alla fine della sua vita terrena senza specificare se prima o dopo la sua morte, al riguardo si può vedere il seguente video……
Si deve osservare che questo dogma pontificio parla specificatamente della partecipazione della madonna alla Gloria Celeste e non concretamente di un suo trasferimento spazio-temporale in qualche luogo siderale, la dichiarazione pontificia quindi tenne conto delle conquiste della scienza moderna.
Il magistero non infallibile e peculiari manifestazioni di quello infallibile spesso dipendono dalla visione della natura, basti considerare il mutamento circa la collocazione del'inferno e la evoluzione della demonologia.
Tutti i dogmi mariani però hanno un elemento in comune, maria è la nuova eva ed in lei sono presenti con i dovuti adattamenti post peccato
originale caratteristiche fisico-spirituali della donna prima del predetto peccato, a tal proposito sono state affermate varie idee coerenti con quanto detto ma non
costituiscono un pensiero dogmatizzato.
CONSIDERAZIONI INTEGRATIVE
Si pensi adesso alla donna prima del peccato originale e ai suoi rapporti sessuali, se prima del peccato originale l’umanità oltre a non provare dolore fisico non poteva subire lesioni o queste senza dolore e conseguenze negative si rimarginavano, allora si può ritenere che dopo ogni rapporto sessuale e parto il suo imene si rimarginava.
Questo è un fatto importantissimo che può rendere meno problematica la fede nella verginità della madonna in partu - affermata in qualche modo nel rosario e con il natale - perlomeno nei cattolici che vivono in una cultura moderna.
C’è da chiedersi quale era la funzione dell’imene nel piano divino almeno prima del peccato di
origine, non saprei...... Comunque la verginità in partu della madonna dovrebbe essere valutata e presentata considerando che essa trascende la condizione dell'umanità di sesso
femminile perlomeno dopo il peccato di origine.
Interessante è osservare che come rilevato già da numerosi secoli secondo il sensum fidei del complesso dei fedeli, se maria non fosse stata vergine in partu lo sarebbe diventata dopo la sua assunzione, ma quale senso aveva concederle tale verginità e poi non assumerla? E poi si deve considerare che un conto è la madonna mediatrice solo in anima, un altro come persona completa (in anima e corpo), non è la stessa cosa.
6°SEZIONE
Riguardo la condizione umana ANTE CULPA, l’umanità che prima del peccato realizzava o avrebbe potuto realizzare rapporti sessuali a
fini procreativi o meno, nel tempo si sarebbe resa conto dell’esistenza di periodi fecondi e poi priva come era di una forte cultura tecnica,
sicuramente avrebbe usato anche i periodi infecondi e se avesse fatto male i conti questo in fondo non avrebbe comportato alcun problema irrisolvibile.
Passando i secoli le sue capacità tecniche si sarebbero evolute e avrebbe capito come tramite specifiche tecniche anticoncezionali si avrebbe potuto egualmente
avere rapporti sessuali, quale decisione avrebbe preso? Secondo me tutto sarebbe continuato come prima, dopo almeno centomila anni di evoluzione culturale quale
motivo ci sarebbe stato per cambiare una metodologia più che consolidata e niente affatto problematica?
Però, perché il Creatore avrebbe stabilito periodi fecondi ed infecondi nella creatura umana anche caratterizzandola a differenza del mondo animale
da una tensione sessuale costante? Ecco la prospettiva personalista, i rapporti sessuali nell’ambito umano - comprensivi del
relativo piacere ma sempre in un contesto affettivo - avrebbero avuto ed hanno anche un significato unitivo in
qualche modo divino prescindendo dalla procreazione, diversamente dalla condizione animale, inoltre il rispetto dei predetti periodi manifesterebbe che solo Dio è il padrone della vita (Magistero
Pontificio). Questo sarebbe stato sicuramente capito dalla umanità ANTE CULPA.
La vocazione a realizzare tali concezioni nel matrimonio attraverso il definito ed esclusivo uso dei periodi infecondi probabilmente non è
stata eliminata dal peccato originale in quanto chi riesce ad adempire all’etica che Paolo VI confermò, chiaramente non commette peccato mortale, ed allora?
L’etica che la Chiesa ha tentato di utilizzare in passato per giustificare l’Humanae Vitae non è mai stata molto persuasiva oltre a causa della sua complicata applicabilità in un
mondo moderno, anche per un problema di logica dimostrativa come riconosciuto da Paolo VI con la Sua enciclica, quanto detto in precedenza però mi sembra almeno una giustificazione
pienamente comprensibile delle predette dichiarazioni Pontificie.
Però si devono puntualizzare due problemi, da una parte come suggerito in precedenza ci si deve chiedere se effettivamente è
mai esistito un magistero infallibile universale dei fedeli o dell’Episcopato circa l’etica delle encicliche e poi nonostante il fatto per cui la vocazione
che Dio ha dato all’umanita di essere in un certo modo e con certi strumenti probabilmente non è mutata, la specie umana vive
attualmente dopo il peccato originale e quindi l’applicabilità delle metodologie che il Creatore ha dato ad essa prima del peccato supremo non è più sempre adeguata,
basti pensare all’esistenza del diritto penale che è una invenzione successiva all’epoca del predetto peccato durante la quale ci poteva anche essere un diritto costituzionale,
civile ed anche delle assicurazioni per danni colposi, un diritto sportivo con sanzioni per relativi falli, una polizia urbana per regolare il traffico, pompieri per spengere
il fuoco ma non un diritto penale ed il testamento.
Dunque anche se la disposizione normativa dell’Humanae Vitae non è detto che possa mutare, come si può non considerare la specifica contingenza della vita umana POST CULPA?
Si pensi in riferimento ad una visione personalista della sessualità umana quanto detto in precedenza circa le violenze sulle donne nella parte
seconda - 2° sezione, allora è anche chiaro che in virtù del principio che il sabato è fatto per l’uomo e non viceversa si apre la possibilità all’utilizzo degli anticoncezionali anche in
ulteriori casi sia per ragioni diciamo esterne che interiori.
Riguardo queste ragioni come comunemente insegnato a livello di base dopo il Concilio Vaticano II è la coscienza della coppia che non solo di fatto ma anche di diritto
ha l’ultima parola in merito.
Agosto - 2022